Dolce Vita, Assassini e Tradimenti: indagini nella Roma anni '60

Fabio Sanvitale presenta ai lettori i due fatti di cronaca della Roma anni '60 alla base del suo libro Morte a Via Veneto

Dolce Vita, Assassini e Tradimenti: indagini nella Roma anni '60 La Dolce Vita è stata solo lustrini e flash dei fotografi? No. La cronaca nera c’era ed era anche nerissima. Ecco perché ho scritto, con Armando Palmegiani, un libro come Morte a Via Veneto.

Perché quegli anni sono stati intensi, anni di riflettori, di rotocalchi impazziti per i divi dell’epoca, di intellettuali che si incontravano da Doney o al Cafè de Paris dopo le prime teatrali e che hanno creato, così, notte dopo notte, il mito di una strada e di un’epoca.

Ma anche anni di delitti che sono davvero rimasti impressi nella Storia Nera del Novecento Italiano.
E che ci aiutano a capirlo.

Prendiamo il caso Wanninger.
1963, grida di donna spaccano il silenzio di un palazzo di via Emilia 81. La prima ad accorrere è la portinaia. Trova, sul pianerottolo del quarto piano, una ragazza che ormai già ha perso conoscenza. Non arriverà viva in ospedale.

Il suo nome è Christa Wanninger. Mentre la polizia cerca di capire come abbia fatto l’assassino ad entrare nel palazzo senza esser visto dall’occhiuta portinaia né da nessun altro, si scopre che la ventenne Christa era arrivata da Monaco di Baviera qualche anno prima, in cerca di una fortuna mai trovata.

E già quest’attrazione fatale degli stranieri per la Dolce Vita, simbolo inarrivabile di gioia di vivere, è un primo elemento. Ma l’ ambizione principale di Christa - anche questo ci racconta molto di quegli anni - era in realtà trovare marito, sistemarsi insomma con qualche focoso e danaroso italiano. Che aveva anche trovato, se la sua cronica incapacità di essere fedele - pur promettendo sinceri riscatti - non l’avesse costretta ad un tira e molla sentimentale che non trovava pace.

Altri anni, certo: in cui si trovava perfino parcheggio in via Veneto, tanto l’auto non ce l’aveva nessuno... Anni in cui la criminalità faceva soprattutto truffe a turisti ed italiani, dove davvero c’era la banda del buco per passare da una tabaccheria a una gioielleria e ripulirla.

Dove i criminali erano disarmati e la Squadra Mobile controllava Roma con una ventina di Alfa Romeo in tutto.

Facile capire perché, in anni così, una ragazza presa a coltellate in un palazzo diventasse una notizia che restava per settimane in prima pagina. Ma Christa Wanninger ci sarebbe rimasta molto più a lungo. Perché questo caso è davvero fuori dal comune: si concluderà soltanto la bellezza di venticinque anni dopo… nel frattempo ci sarà posto per tutto.

L’assassino che chiama un quotidiano per raccontare come ha ucciso, un giudice che non gli crede, periti che si dimenticano di fare il loro lavoro, l’immancabile ombra dei Servizi, diari cifrati, donne pedinate… un giallo carico di colpi di scena, con continui protagonisti che entrano in campo.

Ma anche il caso Bebawi rappresenta qualcosa di speciale.
1964. Un giovane egiziano, ricco, affascinante, Farouk Chourbagi, viene trovato assassinato a colpi di pistola nel suo ufficio di via Lazio 9. Curioso: a venti metri dalla Wanninger. Ma non è stato solo ucciso. È stato anche sfigurato con l’acido.

Non appena si scopre che Chourbagi è stato per anni l’amante di una egiziana che vive a Losanna, Claire Bebawi, le indagini vanno subito in quella direzione, anche perché quel giorno la casa dei signori Bebawi era bella che vuota. E dov’erano? Ma a Roma, naturalmente, per una strana visita-lampo durata solo qualche ora.

Li cercano, li arrestano ad Atene, loro cadono dalle nuvole. Estradati in Italia, con duecento prove contro di loro (avevano l’arma, lei aveva comprato l’acido…) inizia però un clamoroso scaricabarile.
Lui accusa lei, lei accusa lui.

La copertina del libro Morte a Via VenetoPanico. I giudici sono convinti che sia stato uno solo di loro a commettere il delitto e con questa convinzione si arriva al processo, che riserverà un colpo di scena incredibile, nel suo verdetto.
Tuttavia, è proprio indagando di nuovo su questo caso che io e Armando Palmegiani abbiamo scoperto qualcosa che, se fosse emerso allora, avrebbe cambiato il corso del processo. Così come siamo riusciti a spiegare come fece l’assassino della Wanninger ad entrare come un fantasma nel palazzo di via Emilia…

Sono passati cinquant’anni ma ancor oggi, quando parliamo del processo di Avetrana, il caso Bebawi viene citato: tutte le volte che assistiamo ad un darsi la colpa l’un altro, è di quello che stiamo parlando.

Ma Bebawi non è solo la storia di un cavillo da codice di procedura penale. La dice lunga sull’Italia degli anni Sessanta: per esempio sulla figura della donna. Claire Bebawi era una donna bellissima, che al processo si presentava in pelliccia color volpe e tacchi. Una donna così affascinante poteva non essere mortale, pericolosa?

Se aveva ucciso lei, aveva portato anche all’omicidio il glaciale marito… la femmina era dunque il peccato, come dubitarne?

Altra epoca, dite? Forse no, forse in questo siamo rimasti uguali, invece.

Il fascino intatto dei casi Wanninger e Bebawi, insomma, è nel loro straordinario intreccio, nei colpi di scena che li caratterizzano, qualcosa di superiore ad un giallo. Qualcosa che solo la vita vera, intrisa com’è di mistero, può restituirci.


L'Autore Fabio Sanvitale è nato nel 1966.  Giornalista investigativo e scrittore, è esperto di casi storici della cronaca nera italiana ed internazionale. Ha studiato criminologia all' Università "Sapienza" di Roma con  Franco Ferracuti e Francesco Bruno. Ha scritto per “Il Tempo”, “Il Messaggero”, "Detective".
Ha collaborato con “La storia siamo noi”, è consulente del Cepic e scrive su www.cronaca-nera.it.
Ha pubblicato, con Vincenzo Mastronardi, Leonarda Cianciulli. La Saponificatrice nel 2010, e con Armando Palmegiani. Un mostro chiamato Girolimoni nel 2011.
Attualmente è in libreria con il suo nuovo libro, scritto con Armando Palmegiani, Morte a Via Veneto ed è presente nell'antologia di racconti Vento Noir.


Morte a Via Veneto
Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani
Sovera Edizioni 2012
Pag. 212 - 15€
brossura
Codice ISBN: 9788866520634


Dolce Vita, Assassini e Tradimenti: indagini nella Roma anni '60
Articolo scritto da da: Fabio Savitale
Pubblicato il 23/01/2013

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