Recensione
The Skeleton Key

The Skeleton Key: visiona la scheda del film Ci sono film cui ci si avvicina con spirito combattuto: da una parte un "Che noia, l'ennesimo horror americano!" seguito da un "Perché no? Magari non è male e poi il divano è comodo, casomai dormo...". In barba alla mia diffidenza, The Skeleton Key è stata una bella sorpresa. Non parliamo di un capolavoro, sia chiaro, ma fa parte di quella categoria di opere che lascia qualcosa dentro, costringendoti a ripensarci su.

Cosa rende, allora, questo film interessante? Due aspetti a mio avviso: la “tipologia” di paura che riesce a instillare e l'ambientazione.

In The Skeleton Key non ci sono scene splatter o sanguinolente, eppure il meccanismo orrorifico riesce alla perfezione. La paura è più psicologica: quella legata alla consapevolezza che il tempo e il suo incedere sono nemici silenziosi e imponenti. La protagonista, interpretata da una splendida Kate Hudson (Bride wars - La mia miglior nemica, Quasi Famosi), si ritrova infatti immersa in una realtà dove le seconde occasioni non sono concesse e nella quale deve, necessariamente, scegliere tra l'agire, rischiando di sbagliare, e il non agire, rischiando ugualmente.

Gli strumenti per trasmettere l'inquietudine, si è detto più psicologica che visiva, sono le superstizioni e i riti dell’hoodoo (un sistema magico che incrocia atti superstiziosi pagani alla teologia cristiana in un connubio davvero disturbante) praticati nel film.

Crocefissi su altari adornati di piume di gallina, polvere di mattoni sulle soglie per impedire l'ingresso degli spiriti, santi pregati a suon di animali sacrificati: tutto questo proietta lo spettatore in una realtà senza schemi, dove la divisione tra il bene e il male diventa scivolosa, impedendoci di avere punti saldi cui credere.

Per quanto riguarda l'ambientazione: siamo davanti a un piccolo capolavoro. La Lousiana e, in particolare, New Orleans diventano personaggi dominanti, veri. Il caldo e l'umido si connettono alle paludi colme di zanzare e alle credenze popolari degli afroamericani incastrandosi alla perfezione.

I salti nel passato, elementi fondamentali e pregnanti della pellicola, forniscono allo spettatore uno spaccato davvero riuscito della vita degli schiavi e delle piantagioni di cotone del Sud degli Stati Uniti. Le atmosfere cupe e mistiche, la religione che non fornisce alcuna consolazione ma che anzi diventa parte integrante della paura ricordano per molti versi un'altra pellicola dimenticata ma che negli anni è diventata un cult del genere: Angel Heart - Ascensore per l'Inferno.

Il regista Iain Softey (Inkheart - La leggenda di cuore d'inchiostro) e lo sceneggiatore Ehren Kruger (The Ring Two, I fratelli Grimm e l'incantevole strega, Scream 3), quindi, riescono a mescolare l’elemento sovrannaturale e il thriller per rendere più intensa una trama horror di cui la protagonista entra a conoscenza, pezzo per pezzo, in un turbine di eventi che l'accompagneranno fino alla sequenza finale, quest'ultima costituente il vero elemento portante e memorabile del film.

In poche parole: ambientazione superlativa, storia disturbante e paura psicologica sono gli aspetti che rendono The Skeleton Key un film da vedere.


Titolo: The Skeleton Key
Titolo originale: The Skeleton Key
Nazione: USA
Anno: 2005
Regia: Ian Softley
Interpreti: Kate Hudson, Gena Rowlands, Peter Sarsgaard, John Hurt, Joy Bryant, Maxine Barnett

Recensione del film The Skeleton Key
Recensione scritta da: Antonino Alessandro
Pubblicata il 05/07/2011


La copertina del libro Per chi è la notte (Storie dal NeroPremio)

ABISSO è la newsletter di La Tela Nera

La copertina del libro Figlio del tuono (Storie dal NeroPremio)

Concorsi letterarii in Italia

La classifica dei 10 serial killer più famosi

Simboli Esoterici: significato, origini e uso

Misteri e storie incredibili

Le più spaventose leggende metropolitane

I 10 animali più velenosi al mondo

Il malato mondo dei serial killer

I peggiori disastri della storia umana

Disclaimer e Diritti | Recapiti e Contatti | Questo sito usa i cookie: consulta le nostre privacy policy e cookie policy