Riccardo Coltri intervistato da Simona Cremonini

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Riccardo Coltri intervistato da Simona Cremonini L'intervistato di oggi è il veronese Riccardo Coltri, scrittore, curatore per la rivista Inchiostro della rubrica Weird-Ink dedicata al genere fantastico, co-curatore del portale FantasyMagazine.it e pluri-segnalato/piazzato ai premi Alien e Lovecraft…


[LaTelaNera]: Dicci qualcosa di te, come ti chiami, quando e dove sei nato, dove vivi...
[Riccardo Coltri]: Sono nato a Bussolengo, un paesotto esattamente a metà strada fra Verona e il lago di Garda, il 13 marzo 1973. La provincia veronese mi piace: c’è verde, è tranquilla… Non abiterei mai in una grande città. Prima di approdare alla scrittura, mi sono dedicato alla pittura e ai fumetti. Poi ho scoperto l’horror, ma credo di aver scritto più o meno tutti i generi letterari. In questo periodo sto portando a termine il mio secondo romanzo, un fantasy.

[LTN]: Come sei arrivato a collaborare con Inchiostro e a gestire la tua rubrica "Weird Ink"?
[RC]: Ci sono stati vari passi. Agli inizi ero nel comitato di lettura e scrivevo recensioni. Poi ho cominciato a proporre cose. E allora, un giorno, c’è stata l’idea della rubrica di genere Fantastico, che nella rivista mancava.

[LTN]: Quando hai scoperto "la scrittura"?
[RC]: Ti dirò l’anno esatto: millenovecentonovantatre. In realtà scrivere mi piaceva anche prima, naturalmente. Male in matematica e bene in italiano: un classico. Ma la strana scoperta che sì, avevo voglia di raccontare qualcosa, l’ho avuta allora.

[LTN]: Quando invece hai cominciato a dedicarti seriamente alla scrittura?
[RC]: Solo un anno più tardi. Oggi non so bene il perché, ma per tutto l’anno prima, infatti, mi ero assolutamente impedito di scrivere. Viene quasi da ridere a pensarci, ora, ma è andata proprio così. Ero come un’atleta che si prepara a una gara, penso. Leggevo, cercavo di capire le basi, ma mi rifiutavo di scrivere anche una sola riga sebbene ne avessi una gran voglia. Consapevole, insomma, che una volta partito, non sarei più tornato indietro.

[LTN]: Come crei di solito? Hai degli orari o vai in base all'ispirazione? Soprattutto, sei uno che pianifica tutto nei minimi dettagli, improvvisi partendo da un'idea che hai in testa (con, ovviamente, le dovute revisioni alla fine) o hai un modo tuo per gestire una storia?
[RC]: Vado abbastanza in base all’ispirazione, ma cerco anche di crearle dei recinti, di controllarla. Sono molto impulsivo, mi fido delle idee o delle immagini che emergono all’improvviso, o quelle dettate da sogni. Allora in un giorno stravolgo cento pagine scritte in due settimane ed è una cosa che fa diventare matto un editor che attende un testo… Ma d’altronde, a mio parere, è la nostra parte un po’ pazzoide quella che scrive meglio e che ha le trovate migliori. L’altra cerca di pianificare, di correggere, di controllare gli incubi di Mister Hyde.

[LTN]: Hai una persona di fiducia a cui ti affidi per la correzione dei testi oppure fai tutto da solo?
[RC]: Dipende. Per il romanzo che sto scrivendo, che uscirà nella collana “I Libri di FantasyMagazine”, mi sto consultando con Franco Clun della DelosBooks.

[LTN]: Oltre a scrivere, so che ti diletti anche come illustratore. Cosa ti piace del disegno e che cosa ti piace dello scrivere? Cosa ti permette di esprimere ciascuno di essi?
[RC]: Il disegno mi apparteneva anni fa, una passione che è durata molto tempo ma che ora ho un po’ lasciato. Prima di scrivere racconti e romanzi avevo una mezza idea di buttarmi sui fumetti… Due forme d’arti differenti, la scrittura e il disegno, ma entrambe hanno la grande forza di… mostrare senza dover per forza spiegare.

[LTN]: Ci parli della webzine Crislor999?
[RC]: Crislor 999 è il mostriciattolo che ho creato a fine millennio. Ora per motivi di tempo è aggiornato meno frequentemente, ma rimane lì, al solito indirizzo internet, su fantascienza.net/crislor. È una piccola webzine, strana, storta, buia. Le voglio molto bene. Fa parte di un progetto che all’inizio era un po’ più ampio e comprendeva altri sotto-siti, come i vari gironi di un Inferno. Tra questi sotto-siti ce n’era uno per racconti rosa-horror e c’era “Cuore cattivo” (nato nel 2000), che per ora non è più online ma che forse un giorno ripubblicherò. In “Cuore cattivo” c’erano poesie macabre, sanguinose, grottesche. Le firmavo “Francesco Coltri”, facendo credere a tutti, su internet, di avere un fratello gemello. Così, per vedere cosa succedeva. Sono stati in tanti a cascarci… E anche a chiedermi di fare i complimenti a mio fratello. “Ok”, rispondevo.

[LTN]: Molto affascinante, nel sito, è la pagina dedicata al "diario": un elenco delle date di aggiornamento, o comunque di date "numericamente" particolari, eclissi, lune piene, allineamenti astrali. Come ti è nata questa passione/attenzione? Hai qualche aneddoto al riguardo?
[RC]: Il debutto di Crislor su internet è avvenuto una notte di luna piena. Poi ho deciso di aggiornarlo solo in queste speciali occasioni, mi sembrava una cosa abbastanza strana, mai vista. No, nessun aneddoto particolare, semplicemente mi piaceva il fatto di costruire qualcosa di, diciamo così, “tecnologico” (come è appunto una pagina html), mischiandoci un po’ di antichità ed esoterismo, aggiornando le pagine in occasione di coincidenze astrali, in ricorrenze particolari o in date strane: 09.09.99, 03.03.03, 04.04.04…

[LTN]: Qualche anno fa hai collaborato all'organizzazione del primo corso di scrittura in Italia dedicato alla letteratura fantastica. Ma tu sei uno scrittore autodidatta o hai "preso lezioni"? Quali sono stati i consigli più utili che tu abbia mai ricevuto riguardo allo scrivere?
[RC]: Sono autodidatta. Mi è capitato, solo da poco, di seguire qualche corso e perfino di organizzarne uno, appunto. Sono utili per confrontarsi e per apprendere le basi. Occorre però tenere presente che rappresentano solo l’inizio, perché alla fine il più bravo maestro di scrittura è quello dentro la tua testa.
Consigli più utili? Ce ne sono tanti: piccoli accorgimenti, più che altro, che nell’insieme del testo hanno la loro bella importanza. Non ce ne sono di particolari, a dire il vero, perché le regole più importanti per me, quelle che seguo, sono frutto di prove personali.
Dal punto di vista tecnico, comunque, in questi ultimi due anni devo ringraziare soprattutto i due “Franchi” della DelosBooks: Franco Forte e Franco Clun. E devo ringraziare, naturalmente, gli ormai dieci anni della rivista Inchiostro.

Riccardo Coltri [LTN]: Il tuo primo romanzo, "Non c'è mondo", edito da Bonaccorso Editore di Verona, è ispirato alla storia di Romeo e Giulietta. Puoi parlarcene?
[RC]: Era il 2000, volevo scrivere un racconto horror basandomi sulla leggenda più conosciuta del mio territorio, la storia d’amore per eccellenza. L’idea di base era creare una specie di noir-neogotico o qualcosa del genere. Ecco, io quella dei due amanti l’avevo sempre vista come una canzone: un bel lento a cui mancava qualche parte un po’… rock. Il racconto è diventato un romanzo breve nel giro di un’estate. Un mese dopo avevo già un editore e non mi sembrava vero. Se alla fine il libro è uscito l’estate successiva è stato perché volevo portare ogni episodio del romanzo al massimo. Si trattava di una mia “visione”, ci tenevo. Ne è venuto fuori una sorta di dark-horror, che hanno anche definito “romantico e onirico”, e che sono contento di avere scritto. Il primo horror, credo, a essere entrato nella classifica di un premio per romanzi rosa (ecco, questa proprio non me l’aspettavo, per esempio!). Il premio “Scrivere per amore” premia ogni anno il miglior romanzo rosa italiano e io ero fra i finalisti nel 2002.

[LTN]: In passato hai pubblicato l'e-book Sette Vite e diversi tuoi racconti sono presenti in Internet, ad esempio su Horrormagazine.it e Fantascienza.com. Com'è il tuo rapporto con i libri elettronici? Cosa pensi della pubblicazione su Internet?
[RC]: “Sette vite” è un piccolo e-book, una raccolta personale di racconti, una sorta di esperimento. Della pubblicazione su internet penso bene: il web è una bella vetrina. La pubblicazione di “Sette Vite” è uscita poco tempo dopo un’altra mia piccola raccolta di racconti (però cartacea) “Cerchio settimo”, della Ghost Edizioni. Una sorta di continuazione, quindi (non a caso ho giocato un po’ con i due titoli). “Cerchio settimo” era un piccolo libretto che di solito proponevo insieme a “Non c’è mondo”, quasi che i due libri fossero un unico disco, con un lato A e un lato B: il primo un po’ romantico, il secondo con racconti più sanguinari, che non davano speranza.

[LTN]: Con quali editori hai pubblicato? Come hai fatto a contattarli? Hai un agente letterario o ti gestisci da solo?
[RC]: Mi gestisco da solo, per ora. Ho pubblicato con diversi editori: DelosBooks, Il Riccio Editore… Ho collaborato anche con una rivista tedesca, per un po’ di tempo. Miei racconti sono apparsi in antologie collettive edite da vari altri editori. In alcuni casi sono stati loro a farsi sentire, in altri mi sono proposto io oppure ho partecipato a qualche concorso.

[LTN]: "Scrivere" ti ha portato benefici a livello sentimentale?
[RC]: Eh… Ti dirò: sì.

[LTN]: I tuoi consigli di scrittura per un esordiente totale.
[RC]: La scrittura è prima di tutto divertimento, secondo me. Il pensiero che un giorno quella tua frase la leggeranno almeno mille persone, è uno degli stimoli. Tutto il resto arriva da solo. Non credo che occorra leggere cento libri, seguire cento corsi di scrittura o chissà che, l’importante è provare forti sensazioni. Scrivere e “guardarsi” scrivere, confrontarsi, trovare una propria via.

[LTN]: I tuoi consigli "da agente letterario" per un esordiente totale.
[RC]: Purtroppo occorre fare molta attenzione. Lasciare perdere certi editori e certe persone che si approfittano dell’entusiasmo degli altri. È una moda molto diffusa e i giovani scrittori inesperti sono carne fresca. I casi sono troppi per essere elencati… Soprattutto questo, è un periodo dove ci sono tante furberie e ce ne sono alcune di veramente incredibili.

[LTN]: Parlando di concorsi letterari: i premi Alien e Lovecraft rappresentano l'appuntamento più importante per chi scrive fantastico in Italia, e tu sei stato diverse volte finalista o segnalato a entrambi; quest'anno partecipi? Che cosa hanno significato per te i risultati degli anni scorsi? Quali sono gli altri concorsi letterari che, secondo te, vale la pena fare?
[RC]: Sono “fuori” dai premi Alien e Lovecraft dal 2003, visto che in quell’anno sono diventato curatore di FantasyMagazine con Franco Clun. I risultati… Be’, sono stati una grande soddisfazione, sicuramente. Il premio Lovecraft è stato il primo a cui ho partecipato in assoluto, era il 1997. Poi ho preso il vizio di partecipare anche all’Alien. Come per la rivista Inchiostro, anche in questo caso posso dire che si è trattata di un’ottima palestra di scrittura. Se la competizione è sana (e divertente, intrigante), ci sono benefici per chi vince e chi perde. Altri concorsi letterari… Non partecipo più a concorsi dal 2003 ma confesso che c’è mancato poco che mandassi qualcosa a voi, mesi fa, per il concorso SANguinario Valentino. Non ho fatto in tempo, vi è andata bene…

[LTN]: Sei stato l'ideatore e uno degli organizzatori del premio Inchiostro Bizzarro: essendo stato dall'altra parte della barricata, che consigli puoi dare a chi manda materiale ai concorsi?
[RC]: Credo che uno dei consigli più importanti sia: sapere di che concorso si tratta. Sembra quasi una battuta, una cosa scontata, invece è successo in molti casi (per il premio “Inchiostro Bizzarro”, ma anche per la rivista Inchiostro o per altri premi letterari in cui ero nel comitato di lettura) che mi sono trovato davanti a storie che c’entravano poco o niente con il tema proposto. Ci sono scrittori che, semplicemente, hanno una storia e la spediscono dove capita, tanta è la voglia di pubblicare.

[LTN]: Cosa ne pensi della contaminazione tra generi che va di moda ultimamente? E del fatto che ai mostri soprannaturali il pubblico spesso preferisca mostri reali, i "serial killer" ad esempio?
[RC]: Non vedo tanto di buon occhio la contaminazione tra generi, sono rimasto abbastanza un “purista”. Certo, dipende dai casi, ma il più delle volte… faccio una smorfia. Sul fatto che ai mostri soprannaturali il cinema o i libri ultimamente preferiscano la “realtà”… Be’, è una cosa un po’ fastidiosa, perfino triste, soprattutto quando si vuol dare una spiegazione a tutti i costi.

[LTN]: Ti stai dedicando a un progetto "importante" a livello di scrittura e non hai abbandonato il genere fantastico, così difficile da pubblicare in Italia… Ci dai qualche anticipazione?
[RC]: Il progetto a cui sto lavorando da molto tempo è un romanzo fantasy ambientato in Italia nel Settecento. Franco Forte, intervistato su questo sito prima di me, aveva trovato la storia molto interessante (era partito tutto con il racconto “Una leggenda della terraferma, 2° classificato al Premio Lovecraft 2001). Mi ha proposto di scriverci un romanzo e io ho detto “Ok”. È una sorta di dark-fantasy, con creature e leggende che fanno parte dell’immaginario dei boschi italiani e della mitologia delle montagne… A personaggi ed episodi fittizi si alternano fatti che sono realmente accaduti nella decadente Repubblica di Venezia e persone realmente esistite, che oggi però si trovano solo in vecchi documenti o nei ricordi collettivi di alcuni territori. Il romanzo uscirà presto, anche se non so ancora dire quanto presto. Probabilmente marzo 2005.

[LTN]: Come scrittore che risultati hai raggiunto? E quali vorresti raggiungere?
[RC]: Non vorrei fare il gradasso, a questo punto, ma per ora ho sempre raggiunto i risultati che volevo. L’importante, come ho detto prima, è divertirsi, e io mi sto divertendo un mondo. Per quanto riguarda i risultati che vorrei raggiungere: be’, ci sono anche quelli, è chiaro… Credo che uno debba sempre puntare al massimo.

[LTN]: Che libro/libri stai leggendo in questo periodo?
[RC]: “Genia” di Gianfranco Nerozzi.

[LTN]: Quali libri (horror o no) consiglieresti da leggere per "ampliare" gli orizzonti letterari dei giovani autori alla ricerca di spunti?
[RC]: Vediamo… “La spada spezzata” di Poul Anderson, “Mari stregati” di Tim Powers, “Mangiatori di morte” di Crichton, “Rosemary’s baby” di Ira Levin, “Intervista col vampiro” di Anne Rice… Ma tutti questi, possibilmente, dopo aver letto Poe, King, Richard Matheson, Clive Barker e Richard Laymon.

[LTN]: Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri?
[RC]: I miei progetti attuali riguardano per ora il romanzo che sta per uscire e il – tadaa – FantasyMagazine cartaceo. Ma entro breve uscirà anche un’antologia da me curata, Edizioni Inchiostro: un volume che conterrà importanti firme del Fantastico italiano.

[LTN]: Ringraziamo Riccardo per la sua disponibilità…
[RC]: Grazie a voi.

Riccardo Coltri intervistato da Simona Cremonini
Intervista realizzata da: Simona Cremonini
Pubblicata il 05/07/2005

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