La Nascita di un romanzo Fantasy - Parte 4

Andrea Franco ci parla oggi degli aspetti legati alla TRAMA del romanzo.

La Nascita di un romanzo Fantasy - Parte 4 Sono passate già alcune settimane da quando Andrea Franco si è presentato ai lettori di LaTelaNera.com con le sue prime lezioni su come realizzare un romanzo fantasy.

Ti abbiamo già proposto una prima lezione introduttiva sul mondo della scrittura da professionista, una seconda lezione sull'ambientazione e una terza lezione dedicata ai personaggi protagonisti del romanzo.

Se le hai lette tutte e tre - e io spero che tu l'abbia fatto, perchè è del materiale che può aiutarti anche per creare romanzi di altro genere - puoi proseguire con questa nuova lezione.
Buona lettura.


La Nascita di un romanzo Fantasy
Lezione # 04 - La Trama

Eccoci di nuovo.
Facciamo un piccolo riepilogo, giusto per riprendere il filo del discorso.
Abbiamo iniziato presentando la collana che ha ospitato il mio romanzo Il Signore del Canto, della collana Storie di Draghi, Maghi e Guerrieri, illutrando i criteri di selezione, il target dei lettori, la lunghezza dei testi ecc. Poi ci siamo addentrati nella creazione del mondo, l'ambientazione, fondamentale per un romanzo la cui storia vive in una realtà "altra" rispetto alla nostra. Infine, benché parte integrante del processo di creazione di un mondo, abbiamo parlato dei personaggi, specificando quanto sia importante caratterizzarli con cura.
Più volte abbiamo parlato di "conoscenza" e da questo concetto siamo sempre approdati a quello di coerenza e credibilità (anche e soprattutto in una storia fantasy, sì). Bene, se questa è la strada che abbiamo intrapreso, non possiamo tralasciare l'ultimo elemento che va a comporre il nostro affresco: la trama.

Sembra un elemento scontanto, perché in effetti mi rendo conto che è dall'esigenza di raccontare qualcosa che nasce tutto il resto. La storia, quindi, o un accenno di questa, in molti casi è lì prima di ogni altra cosa. Prima del mondo, prima dei personaggi (non sempre, eh?).
Ebbene, ho sentito innumerevoli volte discussioni su cosa sia meglio, una trama buona e personaggi mediocri, o l'essato contrario (sembra che siano in pochi a puntare su trama buona e personaggi buoni! Eh). C'è chi predilige un aspetto, chi un altro... Spero che ognuno faccia del proprio meglio per lavorare bene su entrambi.
Una cosa è certa: lavorare sulla trama, farlo bene, intendo, è uno dei processi più faticosi che deve affrontare lo scrittore. Forse anche perché mettere nero su bianco una scaletta del romanzo sembra suggerire l'idea che la razionalità stia togliendo spazio all'inventiva, alla creatività.
E uno scrittore DEVE essere creativo, giusto?
Giusto. Ma con ordine!

Ecco il mio primo pensiero, non so quanto condivisibile. Mi direte.
La creatività dell'autore vive su due livelli diversi (per semplificare, sennò potrei suggerirne 4/5).
Il primo livello emerge durante la fase di creazione, dall'ambientazione, ai personaggi, alla trama.Il secondo livello durante la stesura, in quella che molti ritengono sia la vera fase creativa.
Bene. Credo che tra questi due livelli, o fasi, deve crearsi il giusto equilibrio, perché la creatività è come un cavallo selvatico: per cavalcarla è necessario domarla. Poi la si può far correre liberamente. Mi sono spiegato?

Ho sentito spesso dire che una scaletta è la prigione della fantasia. È mio personalissimo parere che questa sia una delle cose meno esatte che si possano dire. Dare corpo alla trama, dispiegarla nel tempo, fissarla su carta, dividerla in frazioni, renderla proporzionata in tutte le sue parti ecc. È forse il momento in cui la creatività è messa maggiormente a dura prova. L'autore sta creando, sta decidendo quando e come avverrà qualcosa, quando il personaggio principale dirà quella particolare frase, quando il lettore dovrà rimanere in bilico senza sapere come una scena finirà... È in questa fase che nasce la storia. Addirittura, è in questo momento che l'autore comincerà a pensare allo stile della narrazione, al punto di vista, al numero di cartelle...

Sto dicendo che con la scaletta (o qualunque altro mezzo vogliate usare) uno scrittore affronta la parte più lunga e difficile del proprio lavoro? Sì. Più o meno il concetto è questo. A dire il vero, molto spesso in questa fase si scrivono (anche solo mentalmente) alcune delle parti più importanti del romanzo. Si creano immagini, sensazioni... Non è facile da spiegare, ma forse quanto anticipato sopra può bastare.

Un progetto quindi credo sia indispensabile. L'ho già detto nella lezione precedente: forse qualcuno usa sistemi alterntivi, però qui ci soffermiamo solo ad analizzare il mio metodo di lavoro, quel metodo che mi permette di lavorare bene, di rispettare le scadenze, i parametri di un concorso o una selezione. Un sistema che ho modificato nel tempo, perfezionandolo alle mie esigenze.

Anche per la trama de Il Signore del Canto ho dovuto lavorare prima di iniziare la stesura vera e propria, anche perché i vincoli che avevo erano tassativi e non potevo permettere che la mia voglia di raccontare mi protasse fuori strada. In prima battuta perché altrimenti non avrei pubblicato il romanzo. E poi perché ho notato che la creatività, la mia almeno, senza qualche parametro da seguire, mi porta a dilungarmi a scapito dell'efficacia. E questo non è mai un bene, anche se il classico lettore fantasy ama storie lunghe e interminabili. Per il gusto di essere altrove, semplicemente.

Ecco le tappe del mio lavoro, quindi:
1) Idea (scusate se torno un po' indietro, qui siamo alla lezione #2)
2) Creazione del mondo e caratterizzazione dei personaggi principali (Lezione #2 e #3)
3) Soggetto (La trama, in modo approssimativo, dall'inizio alla fine)
4) Divisione in blocchi (ho diviso il soggetto in 3 parti: presentazione, sviluppo, conclusione)
5) Scaletta (divisione in capitoli, con dettaglio di tutti gli avvenimenti)
6) Considerazioni varie (quanti cc per capitolo?, Quale tipo di narratore?, Quali Punti di Vista?)
7) Sistemazione ambientazione e personaggi (lo sviluppo della trama porta altre idee, novità, cambiamenti... Tutte deve essere riequilibrato, prima di inziare a scrivere)
8) Prima stesura

Da tutto questo tralasciamo le fasi di rilettura e correzione. Non sono tipo da "riscrittura", seconda stesura, e cose similli. Sbaglio? Non so.
Però leggo e rileggo più volte, soprattutto facendo "riposare" il testo qualche settimana. E non esco mai vincitore dalla mia personale guerra contro i refusi. Sono più forti di me, lo ammetto. Ma queste sono inezie. La coerenza interna è ben più importante. Un punto o una virgola sono poco importanti e in fase di editing vengono messi a posto. Un salto temporale, dimenticarsi un personaggio per 5 capitoli, annodare la trama e non riuscire a scioglierla con semplicità... Questi sono i veri problemi.

Ora, il romanzo che ho pubblicato per Delos Books è molto breve, ma questo modo di procedere mi ha aiutato tantissimo. Vedremo più avanti come ho dovuto rimetterci mano lo stesso, benché avessi fatto le cose con una certa calma.

Ma molto spesso i romanzi sono ben più lunghi che 120.000 caratteri. Con storie più complesse, un numero maggiore di personaggi, intrecci ecc.
Ho un romanzo, ancora inedito, sempre un fantasy, di 925.000 caratteri, con circa una ventina di personaggi. Avrei potuto scriverlo senza fare un lungo lavoro di preparazione? Non credo. Se qualcun altro ci riesce, buon per lui. Io ho il mio metodo. E vi assicuro che devo ancora perfezionarlo. Per scrivere quest'altro romanzo ho addirittura usato una tabella su excel per tenere sotto controllo (mentre costruivo la scaletta) l'alternarsi dei vari personaggi. Uno strumento semplice, ma indispensabile.
Oggi addirittura ci sono tanti programmi che aiutano lo scrittore in questo, con agende, schede dei personaggi, linee temporali, colori diversi per ogni punto di vista... Io li uso poco: ho trovato il mio equilibrio con il semplice word e la pagina impostata come una cartella standard. Ubbìe da scrittore, direbbe qualcuno. Già, ma se siete più aperti di me verso queste nuove frontiere (eh, eh) in rete troverete tanti programmini pronti a darvi una mano.

Un ultimo esempio, poi vi lascio. Prima di iniare questa parte mi sono detto: "Scriverò poche righe. Una lezioncina breve breve". Be', non l'avevo ancora programmata, ancora nessuna scaletta. Poi l'ho fatta. E ho scritto tanto, come al solito. Forse, quindi, senza dimenticare nulla.

Eh, la scaletta. Io non posso proprio farne a meno.

Vi rendete conto che abbiamo fatto tutto tranne che iniziare a scrivere?
Strano, il mestiere dello scrittore, vero?
Bene, ora avete l'ambientazione e i personaggi. E starete lavorando alla scaletta, spero.
Fra una settimana, forse... Dai, scherzo. Adesso si può inziare! ;-)

Nota Bene: avrete visto finora come molti di questi consigli (tutti, forse), sono buoni per ogni genere di romanzo, a prescindere dal genere.
In effetti, è proprio così. Il lavoro preliminare è molto simile, poi a mano a mano che ci si addentra nella creazione, emergono le diversità.
La prossima volta ci soffermeremo su alcuni aspetti peculiari del fantasy, elementi che non dobbiamo prendere in considerazione in altri casi, quando il mondo che descriviamo è il nostro, quello di tutti i giorni. E faremo qualche confronto con generi che, seppur diversi, durante la fase creativa ci creano le stesse difficoltà.

A presto.

Articolo scritto da:
Alessio Valsecchi

La Nascita di un romanzo Fantasy - Parte 4
Articolo pubblicato il 16/06/2009


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