Charles Manson (pagina 2)

Charles Manson, la Family, i Beach Boys e i ranch nel deserto

Cacciati da Hinman, i giovani si trasferiscono nel ranch di George Spahn, vicino Los Angeles, usato come set cinematografico per pellicole western. L’uomo si fa pagare in natura l’ospitalità da Lynette Fromme.

Nella Death Valley, al confine tra la California e il Nevada, trova altri due rifugi: il Barker e il Myers Ranch. Charles Manson e i suoi si mantengono con piccoli furti, spaccio, prostituzione e modificando auto rubate. Entrano anche in contatto con la famigerata banda di bikers, la Straight Satans.

Il 4 aprile era stato intanto assassinato Martin Luther King e nei mesi seguenti in molte città americane scoppiano scontri interraziali, tanto da far temere ad alcuni una guerra civile. Il 6 giugno1968 a Los Angeles viene inoltre ucciso Robert F. Kennedy.

Una foto di Charles Manson, serial killer per induzione

Manson non ha dimenticato di avere un sogno da realizzare a tutti i costi: sfondare nel mondo della musica. Dennis Wilson dei Beach Boys, nella primavera del ’68, raccoglie due autostoppiste e le porta a casa per fare sesso: non sa che si tratta di Ella Jo Bailey e Patricia Kerwinkel, due Charlie’s Girls. Qualche giorno dopo Manson e i suoi si trasferiscono da lui.

Nel frattempo la Famiglia è cresciuta. Dalla nemmeno dozzina di Charlie’s Girls che avevano lasciato insieme a Manson San Francisco, siamo passati a un gruppo variabile di trenta-cinquanta persone. Gli uomini continuano a essere in decisa minoranza - un leader non ama la concorrenza - e si occupano dello spaccio di LSD e hashish, mentre le donne, che per Charlie non hanno valore, si prostituiscono e servono i membri maschili del gruppo.

Ancora ci troviamo di fronte a una comunità hippie dedita a piccoli crimini e i ragazzi possono entrare e uscire quando vogliono. Sono però tutti di razza rigorosamente bianca: Manson, infatti, non ama mischiarsi con quelli che chiama "stupidi neri" e non sopporta le coppie miste che ormai non si vergognano più di nascondere la loro relazione.

Dennis Wilson all’inizio accetta questo gruppo hippie peno di ragazze disinibite e sembra apprezzare le canzoni di Manson, tanto che gli presenta Gregg Jakobson, famoso agente di musicisti. Charlie il 9 agosto del 1968 può perfino usare lo studio di registrazione di Brian Wilson, fratello di Dennis, per realizzare dei demo da far ascoltare a Terry Melcher, produttore dei Beach Boys e figlio dell’attrice Doris Day.

Melcher – che vive nella villa che ha affittato da Rudy Altobelli, altro impresario del mondo dello spettacolo, al 10500 di Cielo Drive a Bel Air – non mostra molto entusiasmo per Charlie, pur promettendogli di andare a novembre al Barker Ranch a girare un documentario sulla sua musica e la Family.

Sempre ad agosto Wilson caccia da casa Manson e la Famiglia, pur inserendo una canzone di Charlie nel nuovo album dei Beach Boys, il 20/20. La band però ha deluso le aspettative di Manson, trasformando il testo "impegnato" dell’autore in una canzoncina d’amore. Perfino il titolo è stravolto: da Cease to Exist (smetti di esistere) a Never Learn Not to Love (letteralmente: non imparare a non amare).

Il criminale cantautore si sente tradito e deluso dall’establishment - come al processo i testimoni dissero che il loro leader chiamava l’insieme delle persone ricche e/o famose che lo avevano tradito - è pronto a vendicarsi. Per farlo, convincerà se stesso e la Family che devono organizzarsi per sopravvivere all’imminente Apocalisse.

La copertina dell'album 20/20 dei Beach Boys


I delitti dell’estate 1969: Helter Skelter

L’album 20/20 dei Beach Boys esce il 10 febbraio del 1969, anticipato il 2 dicembre dell’anno precedente dal singolo contenente la canzone di Manson. Il 22 novembre del 1968, quando Charlie sa già di essere stato raggirato da Melcher e dai fratelli Wilson, era appena stato distribuito il White Album dei Beatles che contiene la canzone Helter Skelter: Manson lo interpreta come un "messaggio" che i ragazzi di Liverpool gli stanno mandando e sviluppa l’idea dell’imminente Apocalisse.

Con Helter Skelter gli inglesi chiamano quello scivolo lungo, elicoidale e colorato che si trova in alcuni parchi gioco per bambini: per estensione del significato, indica qualcosa di molto confuso e disordinato. Probabilmente i Beatles giocano sul doppio senso del termine, mentre Charles Manson lo stravolge completamente: per lui significa rivolta, lo scontro razziale che i neri scateneranno contro i bianchi.

Saranno i primi a vincere, ma, troppo "stupidi" secondo Manson per governare il mondo, chiederanno ai bianchi superstiti di diventare loro guida. Si salveranno dall’Apocalisse solo i membri della Family e quelli che Manson deciderà di salvare. I ragazzi di Liverpool sperano di essere tra i prescelti e con il White Album chiedono aiuto a Charlie, che nei suoi sogni voleva essere il Quinto Beatles, perciò ha con loro un legame speciale.

Ai nostri occhi la teoria l’Helter Skelter sembra incredibile, quasi ridicola, però a fine anni Sessanta erano in molti in America a temere una guerra civile di stampo razziale. In particolare l’americano medio, il cosiddetto WASP (White Anglo-Saxon Protestant, ovvero Bianco, Anglo-Sassone e Protestante), che teme tanto il movimento delle Black Panters quanto i suoi stessi figli che si schierano dalla parte dei neri in nome della pace e dell’amore libero.

Quando il 22 novembre del 1968 esce il White Album, Manson non solo riesce a dare un nome all’imminente Apocalisse (Helter Skelter […] she’s coming down fast), ma in Revolution 9 vi legge la richiesta di aiuto dei Beatles e un riferimento all’Apocalisse di Giovanni (Revelation 9) in cui il Quinto Angelo – come il Quinto Beatles, ovvero Manson stesso – riceverà in dono la chiave del Pozzo dell’Abisso.

Il White Album dei Beatles contenente la canzone Helter Skelter

Rapidamente la vita nella comunità hippie cambia e la Family assume i connotati di una setta.

I movimenti dei membri sono più controllati, si intensifica l’isolamento del gruppo - che passa sempre meno tempo allo Spanh Ranch, preferendogli i rifugi nel deserto - e si cantano solo e ossessivamente canzoni di Manson stesso e dei Beatles. Tra una canzone e l’altra, Charlie inscena la sua crocefissione e predica sempre con più insistenza e convinzione che ci sarà presto lo scontro razziale.

Accanto alle "solite" attività criminali della Famiglia (spaccio, prostituzione e furto di qualsiasi cosa, dal cibo alle automobili), si sono intanto aggiunte le spedizioni di creepy-crawling. I seguaci di Manson in piccoli gruppi si intrufolano senza farsi notare nelle case vestiti di nero e armati di coltello: non rubano nulla, né fanno male alle persone, ma cambiano disposizione degli oggetti che trovano in casa in modo da creare disorientamento e paura nei proprietari, che spesso però nemmeno denunciano il fatto.

Terry Melcher, sebbene lo avesse promesso di nuovo, a marzo non si presenta a Canoga Park, dove la Famiglia aveva lavorato giorni per accoglierlo nel migliore dei modi. Il 23 marzo Manson si reca a Cielo Drive per avere una spiegazione, ma la casa è ormai abitata dai Polanski, come gli conferma lo stesso proprietario, Altobelli.

Si sfata così un altro "mito" legato a Manson e alcune teorie complottiste: non è vero che la strage di Bel Air sia stato un errore e che i seguaci di Manson avrebbero voluto uccidere Melcher per punirlo o la moglie incinta del regista di Rosemary’s Baby, hanno "solo" colpito in una villa che conoscevano bene perché vi avevano vissuto alcuni mesi e sapevano come muoversi all’interno.

Soprattutto, non è stato l’unico e nemmeno il primo delitto commesso dalla Family.

Il primo luglio del 1969 lo stesso Charles Manson spara due colpi in pancia a Bernard "Lotsapoppa" Crowe, piccolo spacciatore di colore che aveva tentato di truffarlo ed era perfino sposato con una donna di colore. L’uomo, sopravvissuto alla furia di Charlie, testimonierà al processo sul fatto che il guru hippie non è il pacifista che cerca di sembrare.


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