Gerard Schaefer, la storia del serial killer

Nome completo: Gerard John Schaefer jr

Soprannome: The Hangman, il Carnefice

Paese/Nazionalità: Stati Uniti d'America (USA)

Data di Nascita: 25 marzo 1946

Segno Zodiacale: Ariete

Data di Morte: in vita

Periodo degli omicidi: 1969-1973

Vittime accertate: 11

Vittime presunte: 34

Modus Operandi: sfruttando la divisa di poliziotto, convinceva giovani coppie di amiche a salire sulla sua auto. Le conduceva poi in un luogo isolato e, sotto la minaccia di una calibro .22, le legava, abusava di loro e le uccideva. Conservava oggetti delle vittime.


Sulle pagine di LaTelaNera.com dedicate agli omicidi seriali la scrittrice e criminologa Biancamaria Massaro tratta in forma sintetica la storia e le vicende legate a Gerard Schaefer, un serial killer americano attivo nel periodo a cavallo tra gli anni '60 e '70.

Gerard John Schaefer è uno dei pochissimi esempi di killer seriali che, pur agendo da solo, ha ucciso quasi sempre coppie, per sua stessa ammissione perché è “doppiamente difficile, ma si raddoppia il divertimento”.

Fin da piccolo aveva fantasie precocemente sessualizzate e violente, inoltre spiava le ragazze, era feticista di biancheria intima femminile, praticava lo zoosadismo e il travestitismo.

Sfruttando la divisa - era un agente di polizia - riusciva ad avvicinarsi a giovani donne, per lo più autostoppiste, e a costringerle a salire in auto con lui. Le portava poi in un luogo isolato dove le legava, le stuprava e le uccideva. Portava via gli oggetti appartenuti alle vittime; molti sono stati ritrovati nella sua stanza a casa della madre in cui abitava.

Condannato per un solo duplice omicidio, per gli oggetti ritrovati in causa sua appartenenti a molte ragazze scomparse in coppia, si presume possa avere sulla coscienza fino a 30 vittime, colpendo dal 1965 al 1973.

Discreto scrittore di racconti thriller a sfondo sadico, in prigione ha scritto il libro di racconti Killer Fiction insieme alla sua ex fidanzatina del Liceo, la futura serial groupie e scrittrice di true crime, Sondra London, corredandolo di molti disegni realizzati da lui. Vi confessa e descrive i delitti, ma in terza persona: non ha mai ammesso le sue responsabilità.

Condannato a due ergastoli, è stato ucciso in prigione da Vincenzo Rivera, un altro detenuto.

Una foto del serial killer Gerard John Schaefer


Gerard Schaefer: infanzia e giovinezza

Gerard John Schaefer - soprannominato The Hangman (il Carnefice) - è nato il 25 marzo del 1946 nel Wisconsin. La famiglia si è trasferita quasi subito dopo la sua nascita ad Atlanta (Georgia) e nel 1960 a Fort Launderdale (Florida).

Durante l’infanzia pensava che il padre, costretto a un frettoloso matrimonio riparatore perché la fidanzata era rimasta incinta di lui, gli preferisse la sorella e sfogava la frustrazione uccidendo animali (una delle tre abitudini premonitrici elencate nella tristemente nota Triade di McDonald).

Divenne precocemente un voyeur ed era ossessionato dagli indumenti femminili, in particolare biancheria intima. Diventò presto un guardone, cominciando a spiare Leigh Hainline, una vicina di casa.

La Hainline sparì nel 1969 dicendo al marito che lo lasciava per andare a vivere con un suo amico di quando era ragazzina: sarebbe stata la prima vittima di Shaefer, anche se Schaefer successivamente avrebbe preferito uccidere due donne per volta e il delitto gli è stato associato solo dopo che si trovava i prigione da tempo.

Quando aveva 19 anni, frequentò la diciottenne Sondra London, impressionando a tal punto i suoi genitori per il comportamento da “bravo ragazzo” che lo portarono con loro per le vacanze estive. Dopo un anno i due si lasciarono e Gerard scrisse a Sondra malinconiche poesie in cui tra le righe si potevano leggere inquietanti minacce di spiarla – e altro? – se avesse avuto un altro ragazzo.

Scrittore talentuoso di racconti violenti e sadici verso le donne, prima di trasformarsi in assassino fece in tempo a sposarsi, giovanissimo, per ben due volte. Le mogli chiesero entrambe il divorzio, la prima per “comportamenti inappropriati” del marito.

Nel 1966, rendendosi conto che le sue fantasie stavano diventando sempre più violente, consultò uno psichiatra. La terapia non lo liberò dalle voci che gli dicevano di uccidere.

In seguito provò a diventare prima insegnante e poi sacerdote, ma fu allontanato dal seminario di San Giovanni perché era privo della necessaria fede. Irato per il rifiuto, Schaefer ha abbandonato la Chiesa cattolica.

All’inizio del 1972, a venticinque anni, fu assunto come poliziotto in prova nel dipartimento di Wilton Manors, ma ne fu allontanato dopo un mese perché aveva usato il lavoro per impossessarsi di informazioni relative a giovani donne che avevano commesso infrazioni stradali.

A marzi passò alla contea di Martin e ci riprovò, sempre per poter spiare i dati relativi alle patenti e alle macchine delle sue potenziali vittime. Usò poi la divisa, e l’autorità cui essa è legata da sempre, per convincere a seguirlo alle donne che fermava.

Un'immagine artistica del serial killer americano Gerard John Schaefer


Gerard Schaefer: l’arresto per aggressione “semplice”

Il 21 luglio 1972 Schaefer fermò due giovani autostoppiste, Pamela Wells (17 anni) e Nancy Trotter (18), sostenendo falsamente che l’autostop fosse illegale. Per riconoscenza all’agente che le liberò subito dopo, le ragazze accettarono di andare in spiaggia con lui il giorno dopo.

Schaefer però il 22 luglio 1972 le condusse nella zona paludosa di Hutchinson Island. Dopo aver minacciate di venderle nel mercato della prostituzione, complice la pistola calibro .22 che aveva in mano, le fece scendere dalla macchina e le legò per il collo a un albero in modo che, in equilibro sulle radici, le ragazze si sarebbero impiccate se fossero scivolate. Chiamato sulla radio di servizio, Schaefer fu costretto ad allontanarsi: quando tornò, non le trovò perché erano riuscite a liberarsi.

Telefonò allora allo sceriffo Richard, Crowder, sostenendo di aver fatto “qualcosa di stupido" ma a fin di bene: voleva spaventare le ragazze al punto che non avrebbero più fatto l’autostop. Patteggiando al processo e dichiarandosi colpevole per l’accusa di aggressione, avrebbe potuto cavarsela con solo sei mesi di carcere.


Gerard Schaefer: il duplice omicidio Place-Jessup

Il 27 settembre 1972, mentre Schaefer era libero su cauzione in attesa del processo, Susan Place (17 anni) e Georgia Jessup (16) scomparvero da Fort Lauderdale.

L’ultima volta che videro la figlia, i genitori di Susan si annotarono il numero della targa posteriore dell’auto dell’uomo, forse un poliziotto, con cui parlava: nonostante la divisa sembrava un tipo poco raccomandabile. Solo a marzo dell’anno dopo la polizia scoprì che apparteneva a Schaefer, già in carcere per aver aggredito Pamela Wells e Nancy Trotter.

Ad aprile si ritrovarono i corpi decomposti delle due ragazze legati a un albero. Gli investigatori notarono le somiglianze con il caso di aggressione dell’ex poliziotto a due autostoppiste, perciò perquisirono la camera da letto di Shaefer a casa della madre.

Vi trovarono alcuni oggetti appartenenti alle vittime e di molte altre donne, in particolare di Collette Goodenough e Barbara Wilcox, entrambe di 19 anni e svanite nel nulla l’8 gennaio 1973 a Cedar Rapids, Iowa. Rinvennero anche 11 pistole, racconti sadomaso in cui le donne erano definite tutte "Whores" (puttane) e un centinaio di foto di donne e di Shaefer stesso in abiti femminili.

Il 18 maggio del 1973 fu perciò incriminato per duplice omicidio.

Una foto del serial killer Gerard John Schaefer dopo anni in carcere


Gerard Schaefer: processo e condanna

Il nuovo processo, celebrato solo per il duplice omicidio Place-Jessup, fu molto rapido: dal 17 settembre al 4 ottobre 1973. Si concluse con la condanna all’ex agente di polizia a un doppio ergastolo, uno per ogni vittima.

Shaefer negò ogni coinvolgimento nei fatti, anche se vennero alla luce particolari che lo fecero ritenere colpevole di altri omicidi. Il numero esatto non si saprà mai.

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