Nome Completo: Gerald Eugene Stano, Paul Zeininger
Soprannome: nessun soprannome
Nato il: 12 settembre 1951
Morto il: 23 marzo 1998
Vittime Accertate: 22 (si sospetta 41)
Modus operandi: uccideva strangolando, accoltellando o sparando alle sue vittime, posizionando poi il cadavere disteso sulla schiena, le braccia lungo i fianchi e la testa dritta.
Ultimo aggiornamento del dossier: 20 settembre 2015
L'assassino seriale che presentiamo oggi sulle pagine di LaTelaNera.com, Gerald Eugene Stano è stato un serial killer americano molto prolifico ma anche molto anonimo. Mentre era in vita, dove ha vissuto sono scomparse molte più donne di quelle che ha dichiarato di aver ucciso, ed è impressionante la quantità di omicidi che ha (o avrebbe, vedi più avanti) commesso in un arco di tempo tutto sommato molto breve.
Stano aveva un aspetto paffutello, non era molto alto, portava i baffi, era bruttino. Ma ha sviluppato un certo senso narcisistico, arrivando ad autodefinirsi "The Real Italian Stallion" (il vero stallone italiano), l’esatto contrario di quello che era.
La personalità che coltiva fin dalla giovinezza, è quella classica del serial killer che non sopporta e non accetta il rifiuto, che vede come centrale e necessario il sesso nella sua vita, che desidera attrarre le donne, e che reagisce con l’esplosione di violenza probabilmente ancor prima che il rifiuto avvenga. Che si nasconde dietro un narcisismo gretto.
Quello che lo rende particolare, certamente non unico, è il fatto di essere molto organizzato, nei suoi delitti, nonostante non spicchi per intelligenza o prontezza intellettuale. Probabilmente un serial killer inconsapevolmente organizzato: feroce e istintivo, ma freddo, impenetrabile.
Questa di seguito è la sua vita, raccontata sulle pagine di LaTelaNera.com da Francesco Angelo Lanza, un'esistenza sulla quale grava però un enorme sospetto...
Gerald Stano: nascita, infanzia e adolescenza
Il 12 settembre 1951 a Schenectady, nello stato di New York, nasce Paul Zeininger. La madre ha già avuto 4 figli dei quali 3 vengono dati in adozione, mentre la quarta, una bambina nata con gravi danni cerebreali, la tiene con sé. La donna decide di non tenere quest’ultimo figlio e Paul viene affidato ai servizi sociali per l’adozione.
Eugene e Norma Stano non possono avere figli e cercano disperatamente un bambino da adottare. Norma è un’assistente sociale, ed Eugene è manager di una grossa azienda. Quando Norma incontra per la prima volta Paul, se ne innamora: è un bambino molto malnutrito e trascurato sia fisicamente che emotivamente. I servizi sociali avevano avuto molte difficoltà nel trovare una famiglia a Paul, e quindi acconsentono di buon grado all’interesse dei coniugi Stano.
Ciononostante, la procedura di adozione non è semplice: una equipe di medici, psicologi e assistenti sociali deve visitare Paul. Il primo parere è negativo: Paul, 13 mesi, è inadottabile, ha un comportamento animalesco, non sopporta di tenere addosso i pannolini e gioca con le proprie feci.
Gli Stano non si lasciano scoraggiare e insistono nelle domande di adozione, e sei mesi dopo, il piccolo Paul diventa ufficialmente Gerald Eugene Stano.
Con la crescita, Gerald sviluppa diversi problemi: è emotivamente distaccato, bagna spesso il letto fino anche all’età di 10 anni (l'enuresi notturna è uno dei tre comportamenti elencati nella Triade di MacDonald). Durante l’adolescenza ha difficoltà a relazionarsi con i ragazzi della sua età, e preferisce cavarsela da solo.
Diventa quindi molto presto la vittima dei bulletti e attira le prese in giro delle ragazze.
Tra il 1965 e il 1966, a 14-15 anni, Gerald viene fermato per aver procurato un falso allarme incendio e poco dopo per aver lanciato delle grosse pietre, dal cavalcavia di una superstrada, sulle macchine di passaggio. I genitori vengono avvisati dalle autorità: un altro crimine ancora, e Gerald sarebbe stato rinchiuso in un carcere minorile.
A quindici anni venne iscritto a una scuola militare nella speranza che la disciplina correggesse i suoi numerosi problemi, ma si ritirò dalla stessa dopo pochi mesi, fallendo miseramente. Subito dopo cominciò a rubare soldi ai suoi compagni di scuola.
Gerald Stano: la "maturità" del maggiorenne
Nel 1967 la sua famiglia si trasferiscono a Norristown, in Pennsylvania. I genitori di Gerald sperano che il cambio di posto e di vita aiuti il figlio a superare i suoi problemi.
Ma le cose non solo non cambiano. Peggiorano, anzi: comincia a marinare la scuola sempre più frequentemente. Continua a rubare denaro sia in famiglia, che in classe. In un’occasione, addirittura, ruba una grossa somma dal portafoglio del padre, e paga alcuni suoi compagni per farlo vincere in una gara di corsa.
Dopo svariate sospensioni e dopo almeno tre bocciature, Gerald si diploma all’età di 21 anni. Subito dopo il diploma, va a vivere in una stanza di motel e si iscrive ad una scuola di informatica. Con grande sorpresa dei genitori, si laurea in fretta con voti molto alti, e inizia molto presto a lavorare per l’Ospedale del posto.
Ma la sua propensione per il crimine si riaffaccia, e perde presto il lavoro, licenziato per aver rubato soldi dalle buste paga degli impiegati. Passa da un lavoro all’altro e saltuariamente torna a vivere con i suoi genitori.
Nei primi anni '70 Gerald si trasferisce nello stato vicino, in New Jersey. Qui incontra una ragazza affetta da una forma di ritardo mentale e i due cominciano a frequentarsi. Poco tempo dopo, la sua ragazza scopre di essere incinta.
Il padre della ragazza, appena lo scopre, va da Gerald con una pistola e lo minaccia: deve prendersi la responsabilità dell’accaduto e pagare l’aborto. Gerald acconsente, ma scosso dall'esperienza in seguito comincia pesantemente a bere e a far uso di droghe.
I genitori insistono da tempo affinché si trasferisca con loro in Florida, ad Ormond Beach perché possano prendersi cura della vecchia nonna. Recalcitrante, Gerald alla fine accetta.
Ma anche in Florida, Gerald continua a saltare da un lavoro all’altro. Viene licenziato sempre per gli stessi motivi: assenteismo, ritardi, furti.
Gerald Stano: il matrimonio
Gerald cerca di riprendere in mano la sua vita. Smette di abusare di alcool e droghe, e comincia a frequentare una ragazza che fa la parrucchiera: una ragazza molto graziosa, 22enne, della quale si innamora e che sposa il 21 giugno del 1975.
Le cose sembrano essersi sistemate. Gerald sembra felice, non beve, non si droga, addirittura riesce a lavorare per diversi mesi per un'attività gestita da suo padre.
Non passa molto tempo, però, e a dicembre Gerald riprende la vecchia strada: quella dell’alcool, dell’autodistruzione e della violenza. Violenza che riversa sulla moglie, della quale abusa più volte. Questa strada porterà presto il matrimonio alla fine.
La moglie chiede e ottiene il divorzio da un tribunale, e Gerald torna a vivere con i genitori e alla sua vecchia vita decadente, senza particolari scossoni, almeno fino al 1980, quando il destino gli gioca un Pesce d'Aprile fatale.
Gerald Stano: il cadavere di Mary Carol Maher
17 febbraio 1980. È Sabato, il detective Paul Crow, veterano del Vietnam e molto dedito al lavoro, viene chiamato a esaminare la scena di un possibile crimine in un’area abbandonata vicino all’aeroporto di Daytona Beach: due studenti ubriachi hanno trovato i resti in decomposizione di una giovane ragazza.
Paul Crow è un elemento considerato insostituibile, presso il dipartimento di polizia di Daytona Beach: i suoi studi alla scuola di investigazione dell’FBI e la sua specializzazione in psicologia criminale e profilazione dei sospetti, costituiscono un curriculum di tutto rispetto.
Non appena Paul giunge di fronte al cadavere, non può fare a meno di notare le condizioni e la posizione del corpo: è coperto da rami e sistemato ad arte. La vittima è stesa sulla schiena, con le braccia lungo i fianchi e il volto all’insù, è completamente vestita e non ci sono segni immediatamente visibili di violenza sessuale.
Crow presume che sia morta da almeno due settimane, e a causa dello stato avanzato di decomposizione, non può ipotizzare quale sia la causa della morte. Girando il corpo, il detective nota sulla schiena diverse ferite simili a quelle che può lasciare una lama, e questo gli suggerisce un’aggressione molto feroce, nella quale il killer ha ripetutamente accoltellato la donna.
La donna viene successivamente identificata come Mary Carol Maher, 20 anni, studentessa del college. L’autopsia rivelerà che ha ricevuto diverse pugnalate alla schiena, al petto e alle gambe. Pochi indizi per un omicidio davvero brutale.
Gerald Stano: la denuncia di Donna Hensley
25 Marzo 1980. Una prostituta, Donna Hensley, si reca alla stazione di polizia di Daytona Beach per sporgere denuncia. La ascolta il detective Jim Gadberry.
La donna racconta di essere stata avvicinata da un uomo su una Gremlin rossa del 1977, con i vetri oscurati. Dopo aver contrattato sul prezzo, si sono diretti verso la stanza di motel dove la donna esercitava, ma qui l’uomo si è rifiutato di pagare. Racconta che dopo un alterco, l’uomo abbia tirato fuori un coltello e che l’abbia tagliata sulla coscia destra. Quindi, dopo averla insultata violentemente per il mestiere che fa, l’uomo se ne scappa.
Il taglio sulla gamba è molto profondo e al pronto soccorso viene suturato con 27 punti.
La donna è molto in collera e vorrebbe che l’uomo venisse arrestato: dice che potrebbe riconoscerlo, se lo vedesse. Lo descrive di altezza media, un po’ sovrappeso, con i baffi. È certa di aver visto altre volte quella macchina, nel parcheggio di un complesso della zona.
Dopo aver raccolto la denuncia della prostituta, Gadberry si reca nel quartiere dove la donna dice di aver visto l’auto. Non nota l’auto nei pressi della palazzina, ma ne vede una che corrisponde alla descrizione un po’ più avanti, parcheggiata sulla strada: una Gremlin rossa del 77. Prende il numero di targa, e ritorna in ufficio.
Qui controlla sul computer i dati dell’intestatario del veicolo, e trova Gerald Eugene Stano, 28 anni, di Ormond Beach, con una fedina piuttosto lunga di reati e sospetti di aggressioni ad altre prostitute.
Gadberry stampa la scheda di Stano e la sua foto segnaletica e la sottopone alla prostituta: è lui. Viene formalizzata la denuncia per aggressione a mano armata e gravi lesioni e offese.
Gadberry sottopone il caso a Crow, che si interessa immediatamente: sta lavorando infatti alla profilazione del killer di Mary Carol, la ragazza trovata seminascosta da dei rami e in decomposizione a Febbraio. Il profilo che sta costruendo sulla base dei pochi indizi che ha, calza a pennello con Gerald: maschio, bianco, tra i 30 e i 40 anni, abitante nella zona di Daytona Beach, raccoglie autostoppiste e prstitute, ha un temperamento irrequieto, misogino, non accetta il rifiuto, ha già ucciso e ucciderà ancora.
Gerald Stano: l'interrogratorio di Crow, l'arresto e la condanna
1 Aprile 1980. Gadberry e Crow fermano Gerald Stano per interrogarlo. Prima dell’interrogatorio, Crow dice a Gadberry che vuole capire, con qualche domanda fatta ad arte, come si comporta Stano quando dice la verità e come invece quando mente. Scopre che Gerald, quando mente, si appoggia indietro sulla sedia, mentre quando dice la verità si piega leggermente in avanti.
Dopo un’ora di interrogatorio e di domande serrate, Stano cede e confessa di aver accoltellato la prostituta. Crow quindi passa oltre. Si siede di fronte a Stano e gli dice: «Gerald, sono il detective Paul Crow. Ho un problema e penso che tu possa aiutarmi», gli mostra una foto di Mary Carol Maher, «Ho questa ragazza, scomparsa… vorrei solo sapere se l’hai mai vista prima».
Dopo aver studiato la foto per alcuni minuti, Stano risponde: «Sì, l’ho vista».
Dice di averla vista il mese precedente vicino a un hotel del posto. Quando Crow gli chiede se avesse avuto un qualche tipo di rapporto con lei, Stano si appoggia indietro con la schiena e dice di averle dato un passaggio verso la Atlantic Avenue, e di non averla mai più vista.
Crow sa che Gerald mente, e decide di cambiare argomento. Chiede a Gerald come mai è così sconvolto, e quest'ultimo, piegandosi in avanti, gli occhi in quelli del detective, dice che quel giorno è l’anniversario della sua adozione. Crow gli chiede di parlare della sua infanzia, e Gerald parla dell’adolescenza e del rapporto con i genitori.
Dopo un po’ Crow ritorna sul caso di Mary Carol. Stano cambia il racconto fatto poco prima, e dice di averla portata in giro per un po’ e che forse si sono fermati anche a comperare delle birre in un supermarket.
«Sedeva in macchina con te e intanto bevevate qualche birra?»
«Già.»
«Sei sicuro di non averci provato?»
«Sicuro.»
«Tu ci volevi andare e lei non voleva, vero?»
«Sì, dannazione!»
«Non te la voleva dare, eh?»
«No, non voleva!»
«Avrebbe potuto farti scopare e fare meno la difficile, vero, Gerald?»
«Esatto, cazzo!»
«E quindi che hai fatto? L’hai colpita? Ti sei arrabbiato, vero?»
«Dannazione sì! Mi sono incazzato, e l’ho pugnalata più forte che potevo!»
«Dimmi come l’hai pugnalata.»
«Sai, tengo un pugnale sotto il sedile. L’ho tirato fuori e l’ho colpita più forte che potevo.»
«Quindi, che hai fatto, Gerald?»
«L’ho pugnalata diverse volte sul petto. Lei ha aperto la portiera e ha provato a uscire, ma le ho colpito le gambe e l’ho trascinata dentro. Ho chiuso la portiera, lei è caduta in avanti, ha sbattuto la testa contro il cruscotto e ha cominciato a sbavare. Le ho dato un altro paio di coltellate sulla schiena, perché mi stava incasinando tutta la macchina. Poi è svenuta, così io l’ho presa e…»
«Fermati, non mi raccontare altro. Vieni in macchina. Facci vedere dove l’hai lasciata.»
Arrivati alla zona del ritrovamento, Stano indica a Crow e Gadberry dove ha lasciato il corpo e racconta come l’ha posizionato. Tornati alla centrale, Stano firma la confessione per l’omicidio di Mary Carol.
Mentre Crow termina il suo rapporto, un altro detective, Larry Lewis, gli chiede se Stano abbia confessato altri omicidi. Lo chiede perché ha in mano il caso di un’altra prostituta scomparsa il febbraio precedente, Toni Van Haddocks, di 26 anni.
Crow mostra la foto a Stano, che si tira indietro sulla sedia e dice di non averla mai vista. Sta mentendo, Crow lo sa, ma decide di aspettare, non avendo in mano altri elementi per poterlo accusare. Stano viene condannato per l’omicidio di Mary Carol e viene rinchiuso nella prigione di Stato.
Gerald Stano: nuovo interrogatorio e confessioni
15 Aprile 1980. Ad Holy Hill, un sobborgo vicino a Daytona Beach, un abitante del posto trova un teschio nel suo giardino. L’area viene setacciata dagli investigatori, che ritrovano altre ossa umane, e qualche brandello di vestito. Sembra che qualche animale selvatico abbia banchettato con il corpo della vittima.
Le analisi autoptiche identificheranno i resti come quelli di Toni Van Haddocks, la prostituta scomparsa in febbraio. La causa della morte: ripetute coltellate alla testa.
Una volta accertata l’identità della vittima, Stano viene messo di nuovo sotto interrogatorio. Inizialmente nega, ma dopo un lungo interrogatorio, cede e confessa.
Crow comincia a chiedersi quante altre donne possa aver ucciso Stano, e si dedica alla riapertura dei fascicoli di tutti i casi simili, rimasti irrisolti, dal 1975 in poi.
Linda Hamilton, una turista di 16 anni, trovata morta il 22 Luglio del 1975 vicino a un vecchio cimitero Indiano.
Nancy Heard, autostoppista di 24 anni, trovata nel Gennaio 1976 a nord di Ormond Beach.
Ramona Neal, 18enne, trovata nel Maggio del 76, anche lei ricoperta di arbusti.
Crow sa che i serial killer, spesso, agiscono in un raggio di molti chilometri, e quindi comincia a chiedersi quanto possa aver viaggiato Stano per cercare prede. Comincia con le province vicine.
A Bradford, circa 200 km a ovest di Daytona, era stato ritrovato il corpo si una giovane vicino a una palude. Vista per l’ultima volta a Daytona Beach. Stesse modalità degli altri omicidi, compresi gli arbusti a coprire il corpo. A Titusville, 100 km a sud, un’altra ragazza, un’autostoppista: cadavere sistemato accuratamente e coperto da rami.
Scavando nel passato, Crow scopre che Stano ha vissuto in diverse parti della Florida e precedentemente in New Jersey. Contattati gli uffici di polizia locali, vengono scoperti altri casi irrisolti, che rispecchiano esattamente sia il modus operandi che la firma di Stano: accoltellamento, posizionamento del cadavere, copertura con fronde e rami. Tutte giovani e avvenenti donne.
Gerald Stano: ancora a processo e nuove confessioni
Stano sa che non ha più scampo, e decide di patteggiare, per salvasi almeno la pelle. L’accusa ha in mano le confessioni, ma vuole evitare una lunga battaglia giudiziaria, e quindi accetta la proposta della difesa di Stano di richiedere tre ergastoli, una per ciascuna delle tre vittime, Mary Carol Maher, Toni Van Haddocks e Nancy Heard.
Tre ergastoli con un minimo di 25 anni di pena da scontare dietro le sbarre per ciascuna delle tre vittime.
Il giudice accetta a malincuore le richieste, dichiarando nella sentenza che avrebbe preferito condannarlo alla pena capitale. Gerald viene rinchiuso nella Florida State Prison.
Qui si diverte a fare lo spaccone, seguendo una sua certa vena narcisistica, e si vanta dei suoi crimini in ogni occasione. Ma nessuno si cura di lui, lì dentro. Nessuno gli dà importanza. Questa cosa lo fa agitare oltremodo, quindi decide di contattare Crow: ha altro da dire, e da confessare, Stano.
Inizia quindi una serie impressionante di confessioni davanti al detective che lo ha catturato: Cathy Lee Scharf, 17 anni; Susan Bickrest, 24 anni; Mary Muldoon, 23 anni; Janine Ligotino, 19 anni; Ann Arceneaux, 17 anni; Barbara Ann Baur, 17 anni.
E ancora: un’altra donna sconosciuta, trovata morta nel 1974; Bonnie Hughes, 34 anni; Diana Valleck, 18 anni; Emily Branch, 21 anni; Christina Goodson, 17 anni; Phoebe Winston, 23 anni; Joan Foster, 18 anni; Susan Basile, 12 anni; Sandra DuBose, 35 anni; Dorothy Williams, 17 anni.
Mentre Stano riporta alla mente ogni omicidio, Crow è sempre più esterrefatto: come può essere possibile che un uomo così giovane abbia commesso tutti questi omicidi in così poco tempo? Diventa un chiodo fisso, per il detective, che passerà gran parte della sua carriera a cercare di capire e ricostruire ogni dettaglio. Stano giura di non avere altri scheletri nell’armadio, e di aver confessato ogni omicidio.
Il 8 Giugno 1983 Stano viene riconosciuto colpevole della morte di Mary Muldoon e Susan Bickrest, e viene condannato a morte. Nessuna emozione solca il suo viso durante la lettura della sentenza.
A Settembre viene riconosciuto colpevole anche della morte di Cathy Lee Scharf. Viene letta la sua confessione, dove dice di aver caricato in macchina la ragazza, che faceva l’autostop.
L’accusa chiede la condanna a morte, la corte aggiunge anche altre aggravanti: premeditazione, rapimento, crudeltà. Condanna a morte, confermata due anni più tardi in appello.
Nei successivi tre anni, Gerald Stano confessa altri omicidi. Non è dato sapere quante donne abbia ucciso realmente, e qualcuno comincia a pensare che alcune sue confessioni siano frutto dell’alcool. O delle imbeccate di qualcuno.
Gerald Stano: aspettando l'esecuzione...
22 Maggio 1986. Il governatore della Florida, fissa la prima data per l’esecuzione a morte di Gerald Stano: 2 luglio dello stesso anno. Il primo luglio, il giorno prima, Stano presenta la sua richiesta di impugnazione della sentenza. Sentenza che viene momentaneamente sospesa.
1987. Dopo svariati appelli caduti nel vuoto, il governatore fissa una nuova data per l’esecuzione: 26 Agosto. Stano deposita una petizione per l’atto di habeas corpus alla Corte Distrettuale della Florida, che accoglie le proteste di Stano, il quale si lamenta di aver avuto una assistenza legale inefficace, e sospende temporaneamente la pena.
Stano perde di nuovo l’appello, e il governatore fissa l’ultima data per l’esecuzione: 29 Aprile 1997.
Il 18 Marzo 1997, Stano presenta un atto di conflitto nei suoi confronti e l’esecuzione viene spostata al 30 Maggio del 1997.
Sembra che per Gerald non ci sia più scampo.
Ma succede qualcosa che è passato alla storia delle esecuzioni: il 25 marzo 1997 Pedro Medina, un immigrato cubano, per un errore del boia e per un malfunzionamento della sedia elettrica, la tristemente nota "Old Sparky", prende letteralmente fuoco durante l’esecuzione, scandalizzando i presenti e l’opinione pubblica, che comincia a chiedersi se il metodo di esecuzione non sia inumano.
Dopo aver accertato il completo errore umano, come causa dell’orribile incidente, il Tribunale decide che il metodo può essere reintrodotto, e fissa la nuova data per l’esecuzione di Stano: 23 Marzo 1998.
Altre mozioni, appelli ed eccezioni sollevate da Stano cadranno nel vuoto.
Gerald Stano: la morte sulla sedia elettrica
23 Marzo 1998. Gerald Stano siede tranquillo nella sua cella. È la prima esecuzione dallo scandalo Medina, e fuori dalla prigione ci sono molte persone, molti giornalisti e parenti delle vittime.
Ordina il suo ultimo pasto: bistecca, pancetta, patate con panna, insalata mista con formaggio. Come dessert, una grossa porzione di gelato alla menta e cioccolato e due litri di Dr. Pepper, una bevanda gassata.
Non dice niente alle guardie che lo scortano verso la sedia elettrica. La sua esecuzione viene salutata dall’entusiasmo dei parenti presenti...
Il sospetto sul caso Stano: prolifico omicida seriale o solo un "confessore seriale"?
Sulle vicende di Gerald Stano c'è un'ombra enorme, un sospetto - che per molti è una certezza - in grado di "invalidare" la sua posizione agli occhi del mondo della criminologia. Quello di essere più un "confessore seriale" che un prolifico "assassino seriale", un criminale cioè che si è accusato di omicidi compiuti da altri.
A sollevare questo sospetto fu inizialmente Jim Gadberry, lo stesso poliziotto al quale si deve l'arresto di Stano. Gadberry accusò in seguito il collega Paul Crow di "imbeccare" Stano con informazioni riservate su omicidi irrisolti, informazioni che in seguito Stano avrebbe poi fornito nelle sue confessioni per dare credibilità alle proprie dichiarazioni di turno.
Questa ipotesi è compatibile col carattere narcisista di Stano che, ormai certo di passare il resto della sua vita dietro le sbarre, "ammonticchiando" vittime si sarebbe potuto "fare bello" agli occhi della stampa e della prigione. Allo stesso tempo Crow avrebbe "risolto" numerosi casi da troppo tempo aperti e senza piste da battere.
Sulle pagine di LaTelaNera.com abbiamo già incontrato assassini seriali sui quali grava lo stesso sospetto - dallo Strangolatore di Boston Albert De Salvo alla famosa coppia di assassini composta da Henry Lee Lucas e Ottis Toole - quindi sappiamo che questa tesi non può essere considerata a priori insensata.
Nel caso di Stano i dubbi sono tanti.
E se la sua responsabilità su un pugno di uccisioni pare sicura, è anche vero che l'idea di un suo coinvolgimento in 22 omicidi (quelli "certi" che gli vengono attribuiti) trova scetticismo nei pareri degli esperti. Ancora maggiore ne raccoglie quella che possa aver ucciso 40 e più persone.
Questo sospetto-quasi-certezza ha pesato molto sulla "considerazione" del suo caso agli occhi dei criminologi.
La criminologia è cosa seria e deve basarsi su dati quanto più "certi" possibile. E gli eventi legati a Stano di certezze ne hanno offerte poche.
Stano è stato quindi sì un "serial killer anonimo" del quale si è sentito poco parlare ma anche, e soprattutto, a causa di quanto appena scritto.
La sua storia non compare (se non di striscio) all'interno delle "bibbie" sui serial killer consultate da molti di noi appassionati: Ruben De Luca e Vincenzo M. Mastronardi non ne parlano all'interno del loro tomo I Serial Killer (Newton Compton), Michael Newton non ne ha fatto cenno nel suo Dizionario dei Serial Killer (Newton Compton), e anche Harold Schechter non gli ha dedicato che poche righe nel suo Furia Omicida (Sonzogno).
Sia come sia: la verità su Gerald Eugene Stano non la sapremo mai, è certo.

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