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Ammiratrici Ammiratrici: donne che si dichiarano follemente innamorate di uomini che hanno compiuto reati oltraggiosi contro il genere umano. Appartengono a vari ceti sociali e nutrono una profonda e morbosa attrazione verso i serial killer che in alcuni casi sono perfino riuscite a sposare quando erano in carcere.

Smania di protagonismo? Sindrome della crocerossina? Incapacità di relazionarsi sessualmente con l’altro come risultato di un vissuto emotivo negativo con la figura genitoriale paterna? Disturbi della sfera affettiva?
Tante sono le ipotesi che possono essere prese in considerazione per spiegare come questo fenomeno sociale, prettamente femminile, sia in costante aumento, soprattutto in America.

Le serial killer groupies sono donne che spesso hanno vissuto in un contesto familiare disfunzionale, dove i loro bisogni emotivi sono stati inascoltati o repressi a causa della presenza di un padre violento e una madre passiva e remissiva, costretta per paura a essere spettatrice silenziosa dei vari abusi nei riguardi della figlia. Per alcune donne il serial killer condannato a morte è l’uomo ideale cercato per tutta la vita, anche perché una relazione del genere è fonte di sicurezza, dato che nessuno da dietro le sbarre potrà fare loro del male.

Sono donne che vivono in un’illusione di amore, quello stesso amore che da piccole ci fa immaginare che nostro padre è il nostro principe azzurro, che non ci lascerà mai e che ci proteggerà sempre da ogni cosa, anche quando purtroppo il padre in oggetto è violento. Sognano un amore romantico, basato sul concetto medievale di amore "cortese" in cui la donna veniva idealizzata divenendo espressione di nobiltà, sentimento puro e irraggiungibile che non necessitava di un contatto fisico.

L’amore per loro è trascendenza spirituale, e la dipendenza affettiva nel loro caso è patologica , come la scelta di un partner problematico. Hanno ricevuto una rigida educazione in ambito religioso, politico e sessuale come si evince dal libro di Sheila Isenberg che ha trattato la tematica in oggetto, nel libro Women who love men who kill (Donne che amano uomini che uccidono).

La donna con bassa autostima, bisognosa di essere amata come evidentemente non lo è stata nel periodo infantile è a volte soggetta a preferenze sessuali devianti per poter rivivere il trauma e tentare di superarlo o perlomeno lenire quelle ferite nell’anima a volte insanabili. L’attrazione verso coloro che hanno compiuto reati efferati è da ricondurre a una deviazione del comportamento sessuale di tipo predatorio. Si tratta di una psicopatologia solo di recente riconosciuta, nota con il nome di Ibristofilia.

La regina delle "ammiratrici di serial killer" è la celebre Sondra London (nella foto), famosa scrittrice che ha intrattenuto relazioni epistolari e non solo con alcuni serial killer fra i quali Gerard John Schaefer, con il quale fu fidanzata quando aveva 18 anni (prima che si venisse a conoscenza del fatto che fosse un serial killer), Danny Harold Rolling, giustiziato nel 2006 per aver massacrato cinque studentesse universitarie nel 1990 a Gainsville, e il meno noto Keith Jesperson.

La London si è sempre interessata e impegnata a rendere noto all’opinione pubblica le idee e i disegni di questi serial killer, tanto è vero che ha collaborato con loro per redigere alcuni libri al fine di narrare la loro storia, come The making of a serial killer: the real story af the Gainsville murders, che narra le gesta criminali di Danny Rolling, o Killer fiction un libro di racconti scritto e illustrato da G.J. Schaefer che palesa tutta la sua violenza (tanto è vero che i racconti vertono su un unico tema: caricare una ragazza sulla propria macchina, condurla in un posto isolato e dare libero sfogo alle proprie pulsioni omicidiarie).

Doreen Lioy, editorialista freelance nel 1996 dopo una feroce competizione con altre donne è riuscita invece a sposare Richard Ramirez, detenuto nel braccio della morte a San Quintino in attesa di essere giustiziato dal 2006. La Lioy lo corteggiò per circa undici anni durante i quali gli inviò centinaia di lettere e ha sempre dichiarato che nel momento in cui il marito verrà giustiziato lei si suiciderà.

Carol Anne Boone nel 1980, sfruttando una legge in base alla quale qualunque dichiarazione di matrimonio alla presenza degli ufficiali della corte era ritenuta valida, sposò l’attraente Theodore Robert Bundy, quotatissimo fra le "svalvolate", amico di università. Con lui avrà una figlia nel 1982. Per stargli vicina e divenire portavoce della sua innocenza si sposterà da paese in paese fino a quando prima dell’esecuzione del suo "Bunny", così lo chiamava, scomparirà dalla scena insieme alla figlia.

John Wayne Gacy e David Berkowitz, nonostante non fossero attraenti come Bundy e Ramirez, hanno avuto successo perché ritenuti uomini bisognosi di affetto. Gacy era fondamentalmente omosessuale, anche se sposato e divorziato, eppure intrattenne svariate relazioni epistolari anche molto piccanti. Come per Berkowitz, le donne adoravano i suoi occhi blu e l’aspetto mite e indifeso.

Caso di particolare interesse è quello di una certa Veronica Compton, giovane scrittrice drammaturga e aspirante attrice  che nel 1980 instaurò una relazione epistolare con Kenneth Bianchi (uno dei due Strangolatori della collina) al fine di fargli valutare una sceneggiatura, scritta da lei su una serial killer donna. I due condivisero attimi di interesse per lo stupro, la necrofilia, la sodomizzazione e fantasie erotiche violente. Entrarono in confidenza e lei si aprì con lui, parlandogli della sua vita privata molto travagliata. Il subdolo Bianchi, da degno manipolatore mentale, intuì che la Compton era un soggetto facilmente manovrabile, così si offrì di occuparsi di lei per tutta la vita, ma che per farlo doveva uscire di prigione e che per tale scopo aveva bisogno del suo aiuto. Progettò con la Compton un piano secondo cui lei avrebbe dovuto adescare una donna in un bar, con qualche escamotage immobilizzarla, strangolarla secondo la modalità degli "Strangolatori", allo scopo di far credere alle autorità che il vero assassino era a piede libero. Il piano fallì perché fortunatamente la ragazza adescata, fisicamente più forte della Compton, riuscì a fuggire e avvisare le autorità che arrestarono la sua aggreditrice. L’aspirante assassina fu condannata all’ergastolo senza possibilità di parola fino al 1994. Non vide più Bianchi che si consolò sposando la sua ammiratrice del cuore, una certa Shirlee Book che precedentemente aveva corteggiato inutilmente il "bel" Bundy.

Per approfondimenti vari sulle "ammiratrici" si consiglia la lettura del libro del Dott. Ruben De Luca, Omicida e artista: le due facce del serial killer, che tratta anche di serial killer groupies.


Ammiratrici
Articolo scritto da: Carola Castagnini
Pubblicato il 18/01/2009

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