Joachim Kroll, la storia del serial killer

Nome Completo: Joachim Georg Kroll

Soprannome: Il Cacciatore della Ruhr, Il Mangiauomini di Duisburg

Nato il: 17 aprile 1933

Arrestato il: 3 luglio 1976

Condannato il: 8 aprile 1982

Morto il: 1 luglio 1991

Vittime Accertate: 8 (14)

Modus Operandi: coglieva di sorpresa le sue vittime - generalmente di sesso femminile e spesso giovanissime - accoltellandole e/o soffocandole. In seguito a volte compiva atti di necrofilia coi cadaveri e in alcuni casi li mutilava e ne mangiava in seguito delle parti.


Tra i serial killer tedeschi di certo Joachim Kroll non è nè il più prolifico nè il più famoso: chi è interessato alle malate gesta degli assassini seriali finisce infatti spesso per focalizzare la propria attenzione su Carl Großmann (50 e più morti), Karl Denke (più di 40) o Fritz Haarmann (27), quest'ultimo già trattato sulle pagine di LaTelaNera.com.

La sua storia farcita di pedofilia, cannibalismo, stupro e omicidio seriale è forse troppo recente e particolarmente ripugnante per essere ricordata spesso. Una vita miserabile segnata da un'infanzia umiliante e da un'esistenza di adulto - trascinata nell'anonimato, nella pornografia spinta e nello squallore - sfociata poi nell'orrore e nel sangue.


Joachim Kroll: infanzia e adolescenza

Joachim Georg Kroll nasce il 17 aprile 1933 - sotto il segno zodiacale dell'Ariete - a Hindenburg, nell'Alta Slesia, nei pressi del confine con la Polonia, da una famiglia di poveri minatori.

Il più giovane di otto fratelli, sarà in seguito il più minuto e debole della famiglia e non riuscirà mai a staccarsi del tutto dalla madre. La sua infanzia è stata costellata da numerosi problemi di inadeguatezza: faceva spesso la pipì a letto anche in tarda età ed era un pessimo studente. La sua educazione scolastica fu poverissima: raggiunse solo il terzo grado.

Una foto del serial killer Joachim KrollAnalisi successive gli assegnarono un Quoziente Intellettivo di 76: si tratterebbe di uno dei serial killer meno intelligenti della storia.

Al piccolo sfigatissimo Joachim mancò pure una figura paterna di riferimento. Suo padre venne infatti catturato dai russi nel corso della Seconda Guerra Mondiale e non fece mai più ritorno a casa dal fronte.

Al termine della guerra la famiglia Kroll si spostò nel 1947 a ovest, riallocandosi nella Renania Settentrionale-Vestfalia, la zona che oggi è la più popolata dei sedici Stati federati della Germania.

Lì il futuro serial killer cannibale visse un'esistenza grigia e anonima, sempre attaccato "alla sottana di mammà".


Joachim Kroll: il primo omicidio

Timidissimo e sempre nervoso, Joachim Kroll con le ragazze era un disastro. La sua adolescenza fu solitaria, passata a osservare le femmine da lontano, incapace di avvicinarle o comportarsi normalmente in loro presenza.

Poco male: pornografia e masturbazione erano sempre disponibili e per lui divennero una regola quotidiana.

Quando la sua adorata madre morì, il 21 gennaio 1955, qualcosa dentro di lui si ruppe, scoperchiando il suo personalissimo vaso di Pandora: nemmeno tre settimane dopo la scomparsa della donna si sarebbe macchiato del suo primo omicidio.

L'8 febbraio 1955 nei pressi di Walstedde - una piccola cittadina a una trentina di chilotri circa da Lüdinghausen - rapisce, violenta e uccide a coltellate la diciannovenne Irmgard Strehl.

È l'inizio di una striscia di sangue lunga 21 anni.


Joachim Kroll: altre vittime e il trasferimento a Duisburg

Passeranno diversi mesi prima che Kroll senta l'esigenza di mietere una nuova vittima. La sfortunata, nel 1956, è la ventenne Erika Schuletter: Joachim la violenta e la uccide soffocandola nel distretto Kirchhellen della città di Bottrop.

Nel 1957 si trasferì nuovamente andando a vivere a Duisburg.

Trovò inizialmente lavoro come addetto alla toilette per la nota società Mannesmann per poi diventare in seguito un dipendente delle Thyssen Industries .

Nella popolosa e industriale città extracircondariale (quasi 500.000 abitanti), situata sulla confluenza del Reno e della Ruhr, Kroll stabilirà la sua "tana da scapolo" e "base da cacciatore" per quasi vent'anni.

La sua prima azione violenta accertata nel suo nuovo "territorio" fu quella del 24 marzo 1959 quando aggredì una donna nel quartiere di Rheinwiesen: i suoi intenti assassini però fallirono e riuscì a darsi alla fuga.

Non andò altrettando bene alla ventiquattrenne Klara Frieda Tesmer quasi tre mesi dopo. Il 16 giugno 1959 violentò e uccise la giovane strangolandola nei boschi attorno al Reno nei pressi di Rheinhausen, a centinaia di chilometri da casa.

Per questo crimine venne in seguito ingiustamente arrestato un meccanico di nome Heinrich Ott che finì con il suicidarsi in cella, impiccandosi.

Una foto elaborata del serial killer Joachim Kroll


Joachim Kroll: la svolta cannibale del Cacciatore della Rhur

A Bredney, una cittadina a sud di Essen, a circa 25 chilometri da Duisburg, la "carriera" criminale di Joachim Kroll arriva a una svolta.

Il 26 luglio 1959 l'assassino seriale rapisce, violenta e strangola la sedicenne Manuela Knodt. Per puro capriccio rimuove dai glutei e dalle coscie della ragazza alcune strisce di carne che poi mangerà: l'esperienza cannibale gli piace così tanto che da questo momento comincerà a cacciare donne che possano dargli maggiori possibilità di appagare questa sua nuova "tradizione".

Questo è il primo omicidio che stampa e Polizia attribuiranno al "Cacciatore della Ruhr" (Ruhrjäger).

Come per il precedente crimine le forze dell'ordine finiscono per accanirsi su un innocente: per questo assassinio sarà infatti condannato e imprigionato (per otto anni) un certo Horst Otto, che inizialmente aveva confessato di esserne il responsabile (non è dato da sapere se perché fosse un mitomane o perché la sua confessione fu estorta dalla Polizia con "metodi medioevali").

Passeranno tre anni prima che Kroll colpisca ancora.

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