|
 Midway - Tra la Vita e la Morte, secondo lungometraggio del giovane John Real (all’anagrafe Giovanni Marzagalli) ci permette in primis una veloce panoramica sullo stato del cinema horror indipendente italiano.
Le critiche - pressoché tutte legittime - che gli si muovono contro da anni, e il critico stato di catatonia in cui navigano i Maestri, presenta uno scenario poco confortante. Addirittura tragico, qualora si volesse fare un paragone con la "Nouvelle Vague di Sangue", nata in Francia attorno all’exploit di Martyrs, o la "Scuola Spagnola" capitanata da Jaume Balaguerò.
I mali dell’horror made in Italy sono capillari e ben radicati, ma a volte, quasi per assurdo, è proprio il contesto indipendente e meno blasonato a smuovere qualcosa.
Chiariamoci fin da subito: Midway - Tra la Vita e la Morte non risolleverà le sorti del genere entro i confini nazionali, e non ha in se le risposte che si cercano da anni. Il film ha però un pregio altissimo. Un marchio di fabbrica italiano, in passato esportato, tutt’oggi saccheggiato a pieni mani da svariati autori stranieri: Midway è un dignitosissimo film di genere.
Forse l’horror italiano, prima di pensare ai capolavori, dovrebbe riscoprire l’antica arte di confezionare con mezzi - spesso pochi - a disposizione, come si genera puro e gradevole intrattenimento. Midway è proprio questo, con i pregi e i difetti del conteso: poco più di un'ora di film che svolge il suo dovere.
Ora, va specificato, che non basta fare un film indipendente per essere apprezzati "in automatico". Senza fare nomi - anche perché chi è nel giro li conosce fin troppo bene - la nostra produzione orrorifica recente purtroppo annovera delle opere di cassetta davvero scandalose, dove è impossibile salvare almeno un aspetto. John Real invece, partendo dal poco che ha, riesce a confezionare un prodotto passabilissimo, che se confrontato con l’ondata tanto alla moda di trash-gore mondiale, guadagna pienamente la sufficienza.
Per raggiungere l’obiettivo il regista - dopo il buon riscontro dell’esordio Native, e qui anche direttore della fotografia - per prima cosa si arrocca su alcuni dei cliché più inamovibili del genere: il bosco stregato, la presenza del fantasma, la comitiva sperduta, possessioni.
Tutte matrici di genere genialmente trattate in quel capolavoro che in Italia è stato per l’appunto tradotto in Quella Casa Nel Bosco. Inizialmente sembra di essere davanti alla nostra versione di Il Mistero della Strega di Blair - The Blair Witch Project, visto il ripetuto utilizzo della visuale in soggettiva tramite la telecamera amatoriale di uno dei personaggi, strizzando l’occhio a ESP - Fenomeni paranormali.
Unica aggiunta, il contesto drammatico in cui si muovono i due protagonisti: Alex, il marito, preoccupato dalla Crisi, Sara, la sposa nervosa e apprensiva per la gravidanza nascosta. Altro aspetto, quello della gravidanza, che dal francese Inside in poi, caratterizza molte eroine dell’orrore. Riuscirà quindi la gita nel bosco a togliere un po’ di stress? Lo vedrai...
Sicuramente la parte più riuscita del film, per tensione e per il crescendo di suspense, è la centrale. Quella in cui il gruppo si stabilizza con tenda e picchetti e intorno al fuoco inizia raccontare storie di fantasmi. E di come le loro voci possano rimanere impresse sui nastri: niente di nuovo, ma sempre efficace. Di lì a breve, il bosco inizierà a sussurrare lugubri lamenti e il profilo di una presenza demoniaca renderà la notte un’esperienza scioccante.
Midway - Tra la Vita e la Morte è un buon prodotto, ben saldo su quelli che sono gli stereotipi del genere horror. Trattati tutti in maniera efficace, fornendo così un'opera di intrattenimento. Che purtroppo, di questi periodi, è già tanto.
|
|
Titolo: Midway - Tra la Vita e la Morte
Titolo originale: Midway - Tra la Vita e la Morte
Nazione: Italia
Anno: 2013
Regia: John Real
Interpreti: Elisabetta Pellini, Salvatore Lazzaro, Elaine Bonsangue, Matteo Tosi, Riccardo Flammini, Antonella Salvucci, Lara Brucci, Elisa Franco, Tania Bambaci
|
