Serhiy Tkach, la storia del serial killer

Nome Completo: Serhiy Tkach

Soprannome: il maniaco di Pologovsky

Status: In prigione, condannato all'ergastolo

Nato il: 1952

Morto il: in vita

Vittime Accertate: 29

Modus Operandi/Caratteristiche: Soffocamento, necrofilia.


Serhiy Tkach è stato recentemente condannato dal tribunale ucraino di Dnipropetrovsk all'ergastolo per i crimini commessi in un intervallo di tempo che va dal 1980 al 2005, anno del suo arresto.

Tkach è stato dichiarato colpevole di almeno 29 omicidi, 11 tentati omicidi e di numerosi stupri. Si tratta del secondo serial killer ucraino più prolifico dopo Anatoly Onoprienko.

La carriera criminale di Serhiy Tkach comincia nel 1980, in Siberia, dove lavora come membro delle forze di polizia locali.
L'uomo sceglie bersagli di sesso femmile - bambine, adolescenti e giovani donne - a volte limitandosi allo stupro, a volte sfociando nell'omicidio per soffocamento, spesso seguito da atti di necrofilia.

Esperto delle tecniche investigative praticate dai suoi colleghi poliziotti, sfrutta queste conoscenze per coprire le prove dei suoi crimini. Spesso fa perdere le proprie tracce spostandosi lungo linee ferroviarie trattate col catrame, rendendo vane pure le infallibili capacità olfattive dei cani poliziotto.

Si sposta poi in Ucraina abbandonando il mestiere di poliziotto per cercare lavori nelle miniere e complessi industriali.
Nel frattempo si sposa ben 4 volte.

Nell'agosto del 2005 viene infine arrestato, grazie alla testimonianza e agli indizi forniti da una sua vittima sopravvissuta, ma solo col passare dei mesi gli investigatori comprenderanno l'entità dei crimini commessi dall'uomo.

Il processo a Serhiy Tkach si è svolto a porte chiuse per salvaguardare la privacy di numerosi testimoni e vittime minorenni del serial killer, soprannominato il Maniaco di Pologovsky, apparsi al banco dei testimoni. L'uomo durante il dibattimento e nel corso degli interrogatori ha dichiarato di aver ucciso o stuprato nel corso degli anni tra le 80 e le 100 donne, di considerarsi un animale, invocando poi per se stesso la pena di morte, peraltro abolita da tempo in Ucraina.

Il giudice Serhiy Voloshko ha infine emesso la sua sentenza, che Tkach ha ascoltato impassibile.
"Nessuno è riuscito a spiegare cosa lo abbia spinto a fare quello che ha fatto" ha spiegato Voloshko. "Inizialmente Tkach ha dichiarato di aver cominciato la sua scia di morte e violenza per vendicarsi idealmente sulle sue mogli, che lhanno sempre tradito e trattato male. Ma che poi, col passare del tempo, i suoi atti sono diventati semplicemente momenti di piacere sessuale".

Dramma nel dramma, nel corso degli anni sono stati numerosi gli innocenti accusati dei crimini commessi da Tkach e condannati ingiustamente alla prigione. Uno di essi si è suicidato in carcere.

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