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 La Casa 7 (anche conosciuto coi titoli Horror Show, House III, Horror House) girato da James Isaac (Jason X, Skinwalkers - La notte della luna rossa, Pig Hunt) non eccelle né per originalità della storia (un serial killer che torna dall’aldilà per vendicarsi e continuare la propria opera di morte è trita e ritrita, qui in particolare ci sono anche numerosi punti di contatto con il quasi contemporaneo Sotto shock di Wes Craven), né tantomeno per soluzioni narrative che possano risollevarne la visione.
Dalle prime battute si assiste a una lunga serie di luoghi comuni sul classico protagonista, in questo caso un poliziotto, conscio del fatto che qualcosa di strano sta accadendo, ma che non riesce a farsi credere dal resto delle persone. Di conseguenza l’unico modo per fermare le nuove morti sarà quello di battersi in prima persona, sfuggendo anche alle accuse di omicidio che nel frattempo lo vedevano incriminato.
Lo stesso epilogo delle vicende è quanto di più scontato possa esserci, per un prodotto che ha più a che fare con il mercato dell’home video che altro.
A livello di regia assistiamo a inquadrature piuttosto asciutte, prive di personalità, forse il più funzionali possibili per raccontare gli eventi in modo abbastanza diretto, ma oltre a questo un grosso elemento di svantaggio risiede soprattutto nell’inadeguato accompagnamento sonoro: le poche musiche presenti sono degli scialbi tappeti di sintetizzatore che sottolineano in malo modo i pochi momenti di vera suspance.
Passando alla recitazione sicuramente la pecca principale di La Casa 7 risiede in una scarsa caratterizzazione dei personaggi, che non dimostrano nessun approfondimento psicologico ma si muovono per stereotipi.
Inoltre alcune prove sono inadeguate e poco credibili, in particolare Lance Henriksen (Aliens: Scontro Finale, Alien vs. Predator, Scream 3), a causa di una mono-espressività che lo caratterizza fin dagli esordi cinematografici, a lungo andare stanca nel ruolo del padre di famiglia disposto a tutto pur di salvare la situazione. Di un altro spessore è la parte del maniaco Max Jenke, ben interpretata dall’inquietante Brion James (Blade Runner), davvero adatto al ruolo del boogeyman di turno.
C’è da dire invece che gli effetti speciali sono una delle poche cose che meritano una qualche attenzione, soprattutto nella parte iniziale in cui il poliziotto si reca nell’abitazione del criminale e si trova di fronte a una lunga serie di efferatezze, come cadaveri che spuntano da tritacarni giganti, teste fritte e brandelli di carne che addobbano le varie stanze.
La Casa 7, in sintesi, non sarà certamente un titolo fondamentale per un amante dell’horror, ma può comunque rappresentare un film a cui dedicare una visione disimpegnata da alternare ad altre pellicole dello stesso periodo riuscite in modo migliore.
Curiosità: all’epoca venne intitolato in patria anche come House III, in relazione alla saga delle House di Sean S. Cunningham (famoso regista inauguratore anche della saga di Venerdì 13, qui in veste di produttore): in realtà non esiste relazione con i predecessori e a causa di questo fatto i veri possessori del franchise furono costretti a intitolare il terzo vero capitolo come House IV (conosciuto in Italia come House IV – Presenze impalpabili). I produttori nostrani, per complicare ulteriormente le cose, scelsero il titolo La casa 7 allacciandosi all’ibrida prosecuzione delle "nostre" case (saltando a piè pari il numero 6), ma in certe edizioni risulta addirittura come La Casa 3 (da non confondere con l’omonimo film di Umberto Lenzi)!
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Titolo: La Casa 7
Titolo originale: The Horror Show
Nazione: USA
Anno: 1989
Regia: James Isaac
Interpreti: Lance Henriksen, Brion James, Rita Taggart, Dedee Pfeiffer, Aron Eisenberg, Thom Bray, Matt Clark, David Oliver
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