Issei Sagawa: il delitto Hartevelt
Il pomeriggio di giovedì 12 giugno 1981, Issei Sagawa invitò Renée Hartevelt nel suo appartamento, a Rue Erlanger, per ripassare alcune poesie in vista dell’esame di fine d’anno. Sagawa era molto attratto dalla ragazza (anche se l’opinione pubblica rimase sempre dell’avviso che si trattò di una manovra dello stesso assassino, per alleggerire le conseguenze legali del suo folle gesto).
Durante il loro incontro (debitamente registrato su di una cassetta audio, a riprova della premeditazione dell’omicidio) senza alcun motivo, Issei prese una carabina calibro 22 e sparò alla ragazza, colpendola alla nuca. Dopo averla uccisa consumò un rapporto sessuale col suo cadavere e poi iniziò lo scempio.
Con un coltello elettrico le segò le gambe, conservando alcune strisce di carne da consumare successivamente. Dopo aver iniziato a mangiarla ebbe con il cadavere, ormai mutilato, un altro rapporto sessuale. Scattò alcune fotografie della sua vittima e poi passò ad amputarle un seno, per poi passare alle gambe e in seguito alla lingua. I vicini di casa dichiararono in seguito alla polizia, di aver udito distintamente le urla di felicità del cannibale durante lo strazio del cadavere.
Il banchetto di Issei durò fino al giorno dopo, venerdì 13 giugno 1981, quando decise di disfarsi del corpo. Occultati i resti della ragazza in due valigie, si recò nel Bois de Boulogne, vicino al ristorante Chalet des les, dove abbandonò le due valigie, dalle quali cominciava a fuoriuscire il sangue della sua vittima.
Sfortunatamente per lui venne notato sia da una coppia che si trovava per caso nei paraggi, sia da alcuni clienti del su citato ristorante, i quali, davanti agli inquirenti, non ebbero difficoltà a riconoscere in quel giovane orientale, l’ignoto possessore della valigia. Determinante fu la testimonianza del tassista, il quale ricordò chiaramente di aver caricato sul suo taxi un giovane asiatico con due grosse valigie, molto pesanti e di averlo portato dalla Rue Erlanger al Bois de Boulogne. Per la polizia non fu affatto difficile risalire ad Issei Sagawa, il quale si fece arrestare senza opporre la minima resistenza, ammettendo immediatamente e senza reticenze, il suo orrendo crimine.
Dopo la sua confessione, Sagawa venne incriminato per omicidio colposo e incarcerato nella prigione parigina della Santè.
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