Nome completo: Steven Gerald James Wright
Soprannome: lo Strangolatore del Suffolk, lo Squartatore di Ipswich
Nazionalità/Paese: Inghilterra
Data di Nascita: 24 aprile 1958
Segno Zodiacale: Toro
Arrestato il: 19 dicembre 2006
Condannato il: 22 febbraio 2008
Data di Morte: in vita
Arco degli omicidi: 30 ottobre 2006 – 9 dicembre 2006
Vittime accertate: 5
Vittime presunte: 5
Modus operandi: carica sulla sua auto giovani prostitute con problemi di tossicodipendenza, le porta in un luogo isolato dove parcheggia e le fa spogliare. In seguito le strangola, senza commettere alcun atto sessuale prima o dopo l'omicidio, e ne abbandona il corpo nudo.
Sulle pagine di LaTelaNera.com presentiamo oggi la biografia di Steve Wright, serial killer inglese che per la ferocia degli omicidi commessi è stato ribattezzato “Lo strangolatore del Suffolk”, noto anche come “Lo squartatore di Ipswich”.
Assassino seriale di prostitute, è stato condannato all’ergastolo nel 2008 dopo indagini serrate.
Per l’elevata criticità del suo profilo criminale, i giudici che hanno emesso la sentenza di condanna hanno anche fatto appello alla necessità di non rimetterlo in libertà in futuro, a causa del rischio di reiterazione degli orribili reati contestati, considerato praticamente una certezza.
Steve Wright, infanzia e adolescenza
Nato il 24 aprile 1958 a Erpingham, nel Norfolk, Steven Gerald James Wright è uno dei più sanguinari serial killer della cronaca nera inglese.
Secondogenito di Conrad e Patricia Wright, poliziotto e infermiera, ha un fratello maggiore, David, e due sorelle minori, Jeanette e Tina. Un’infanzia vissuta tra Malta e Singapore, residenza temporanea della famiglia, segnata dal divorzio tra i genitori avvenuto nel 1977.
Wright vive il resto della giovinezza insieme al padre, che si fa carico di crescerlo insieme ai fratelli. Dal secondo matrimonio di quest’ultimo nascono Keith e Natalie, fratellastri di Steve Wright.
Il 1974 è un anno di ulteriori cambiamenti nella vita dell’uomo, che abbandona gli studi per unirsi, poco dopo, alla Marina Mercantile come manovratore portuale. Salta da un’occupazione all’altra, svolgendo diverse mansioni: inquadrato nel rango di chef, lavora come cuoco di bordo sui traghetti lungo la rotta del Suffolk.
Steve Wright, matrimoni e primi reati minori
Quattro anni più tardi, nel 1978, appena 20enne, sposa Angela O’Donovan, dalla quale ha un figlio, Michael. I due si separano nel 1987, sino alla formalizzazione del divorzio.
Poco prima dell’arresto per gli omicidi di cui ci occuperemo più avanti, ha alle spalle una serie di impieghi come barman e camionista.
Nell’agosto 1987 sposa in seconde nozze la 32enne Diane Cassell, da cui divorzia 11 mesi dopo, nel luglio 1988.
Steve Wright inizia ad avere problemi con la giustizia per alcuni furti che mette a segno per saldare i sempre maggiori debiti di gioco, reati per i quali nel 2001 subisce la prima e ultima condanna penale della sua vita, prima di trasformarsi in uno spietato assassino.
La personalità di Wright subisce numerose mutazioni, preda della dipendenza da alcol che ne deforma l’esistenza, sino alla fase omicidiaria.
Due tentativi di suicidio, il primo nel 1994 compiuto attraverso l’inalazione di monossido di carbonio nella sua auto, e il secondo nel 2000 con un sovradosaggio di farmaci, segnano il crollo definitivo di un’identità che volge repentinamente verso quella di serial killer.
Steve Wright: l’eredità criminale di Jack lo Squartatore
La furia omicida di Steve Wright ha catalizzato l’attenzione dei media britannici per le notevoli analogie con il profilo del celeberrimo Jack lo Squartatore: cinque morti, cinque prostitute uccise senza pietà. Per molti, lo “strangolatore del Suffolk” ne ha raccolto, infatti, l’eredità criminale, in un crescendo di violenza e depravazione.
Si trasferisce a Ipswich nel 2004, insieme alla giovane Pamela, conosciuta nel 2001: oltre l’amore li accomuna anche il cognome, per una semplice coincidenza.
Non è nuovo alla frequentazione di bordelli, per sua stessa ammissione, che diventa sempre più assidua nel corso degli anni precedenti agli omicidi a lui imputati. È in questo periodo che Wright sembra intensificare l’abitudine di consumare sesso a pagamento, circostanza che sembra trovare conferma per sua stessa ammissione.
Diventa così uno dei clienti fissi di alcune prostitute del luogo. Queste ultime, per la familiarità e la frequenza delle prestazioni che richiede, finiscono addirittura per affibbiargli un paio di soprannomi: Silver-Backed Gorilla (letteralmente: gorilla dal pelo d'argento, per il colore dei suoi capelli e del suo fisico corpulento) e “Mondeo man”, dal modello della vettura (una Ford Mondeo) di sua proprietà con cui è solito spostarsi nelle notti a caccia di piacere.
Steve Wright: gli omicidi che sconvolsero il Regno Unito
Steve Wright entra definitivamente nell’albo nero dei serial killer più feroci del Regno Unito dopo una scia di brutali omicidi, avvenuti tra il 30 ottobre e il 10 dicembre 2006 a Ipswich. Si tratta di un trimestre di sangue che sconvolge l’intera contea del Suffolk, entrando di prepotenza negli annali della criminalità inglese.
Sono 5 le vittime cadute nella trama del pluriomicida: si tratta di giovani donne, tutte sotto i 30 anni, ritrovate nude e senza segni di violenza pre/post mortem: è qui che traspare la serialità delle aggressioni, ed è da qui che partono gli investigatori.
Tutte prostitute e con una conclamata dipendenza da droghe, per la cui efferata uccisione inizialmente è indagato e incarcerato un altro uomo. Quest’ultimo, Tom Stephens, viene scagionato da ogni accusa a seguito delle prove forensi portate a carico di Wright, che lo incastrano definitivamente alle sue responsabilità.
Sono le tracce di sangue di una delle ragazze uccise, repertate sulla sua Ford Mondeo, a permettere di individuare la firma del vero assassino attraverso l’analisi del materiale genetico.
Il DNA incastra Wright, e con lui si chiude il cerchio intorno agli omicidi di Ipswich.
La prima vittima: Tania Nicol
La 19enne Tania Nicol viene dichiarata scomparsa il 1° novembre 2006. Originaria di Ipswich, la donna è una prostituta nota alla polizia per alcuni precedenti penali per uso di droghe.
È l’incipit di un misterioso susseguirsi di sparizioni e ritrovamenti di donne che tiene col fiato sospeso inquirenti e opinione pubblica. È il primo passo di un rituale che sembra non avere un autore.
Il 2 novembre viene fermato un individuo, Tom Stephens, sospettato di aver a che fare con la scomparsa della Nicol perché, secondo fonti investigative, innamorato della 19enne e ne risulta sua vecchia conoscenza.
Stephens catalizza l’attenzione investigativa anche per un carattere spiccatamente sui generis, definito da persone a lui vicine “piuttosto strano”. Si rivela un candidato ideale al ruolo di potenziale responsabile della sparizione.
Il corpo di Tania Nicol viene ritrovato l’8 dicembre, nelle stesse modalità con cui viene ritrovata, pochi giorni prima, un’altra ragazza scomparsa in epoca successiva alla 19enne, Gemma Adams.
L’idea che ci sia un serial killer in azione nell’Inghilterra orientale fa capolino sui media nazionali, per non dissolversi più.
La seconda vittima: Gemma Adams
Gemma Adams è la seconda giovane prostituta, vicina a Tania Nicol, che scompare poco dopo la 19enne, il 15 novembre 2006. Ha 25 anni e un ingombrante situazione di tossicodipendenza che la accomuna alla collega.
Ma mentre di Tania Nicol non si hanno ancora notizie, il corpo della Adams viene ritrovato il 2 dicembre dello stesso anno nei pressi di Ipswich, in un fiume vicino a Hintlesham. Nuda, con addosso i gioielli, morta per soffocamento.
Come rilevato dagli esami condotti sul corpo, sono del tutto assenti segni di violenza sessuale, pre o post mortem.
La terza vittima: Anneli Alderton
Appena un giorno dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Gemma Adams, viene denunciata la scomparsa di un’altra prostituta, con problemi legati all’abuso di droghe.
È il 3 dicembre 2006 e si tratta di Anneli Alderton, 24 anni, incinta di 3 mesi e sparita nel nulla dopo l’ultimo avvistamento delle 18.43, quando scende da un treno che da Harwick la porta ad Ipswich.
Il suo corpo viene trovato, nudo e senza segni di violenza sessuale il 10 dicembre, nel bosco antistante una scuola nel villaggio di Nacton.
La scoperta di questo ennesimo omicidio fa imporre in modo granitico la pista del maniaco assassino. Le vittime sono state uccise tramite strangolamento.
La quarta vittima: Annette Nicholls
Annette Nicholls scompare a 29 anni, il 5 dicembre 2006. Anche lei, al pari delle altre ragazze scomparse, fa la vita nella zona di Ipswich, volto noto agli ambienti della prostituzione locale.
Una severa dipendenza da eroina e la frequentazione di ambienti a luci rosse la rendono particolarmente esposta all’effimera prospettiva di facili guadagni attraverso la mercificazione del suo corpo.
Il cadavere della 29enne viene trovato il 12 dicembre.
La quinta vittima: Paula Clennell
La giovane prostituta Paula Clennell scompare misteriosamente il 10 dicembre, a sei giorni da un’intervista rilasciata a una TV locale, proprio in merito al caso della sparizione di Tania Nicol e alla morte di Gemma Adams.
Davanti alle telecamere si dice comunque fiduciosa di non correre alcun rischio e continua a prostituirsi nelle zone sensibili della città. Anche lei eroinomane, cade nella rete del mostro del Suffolk a soli 24 anni. Lascia tre figli.
Una settimana dopo, il 12 dicembre 2006, il suo corpo viene trovato senza vita lungo una strada dismessa a sud-est di Ipswich. Lo stesso giorno del ritrovamento del cadavere di Annette Nicholls, entrambi a Levington, nella contea del Suffolk.
Dai sospetti su Tom Stephens a Steve Wright
The Suffolk strangler, The Ipswich ripper, The Suffolk ripper, The East Anglia ripper, The Suffolkator: sono questi alcuni dei sinistri soprannomi con cui la stampa britannica indica il serial killer delle prostitute: stesse modalità di uccisione, nessuna violenza e una macabra predilezione per denudare i corpi preservando la presenza dei gioielli.
È il 19 dicembre 2006 quando Tom Stephens viene interrogato e sottoposto a una custodia cautelare di quattro giorni. Complice dell’attenzione degli investigatori è l’intervista alla BBC, in cui l’uomo, poco prima del fermo, dichiara di conoscere tutte le vittime, ammettendo anche, tra le righe, un legame “quasi” amoroso con Tania Nicol.
Il 20 dicembre 2006, nelle more della formalizzazione dell’incriminazione di Stephens, la polizia ha il fiato sul collo di un secondo individuo, Steven Wright, camionista. Il bilancio finale è che il primo viene rilasciato, il secondo viene fermato.
Il 22 dicembre 2006 arriva la convalida dell’arresto di Steve Wright, che il 1° maggio 2007 viene formalmente accusato dei 5 omicidi.
Steve Wright: processo e condanna all'ergastolo
Nel gennaio 2008 si celebra la prima udienza del processo a carico di Wright, a Ipswich. L’uomo, nonostante gravi elementi che rischiano di inchiodarlo da un momento all’altro, si dichiara innocente e terrà questa linea difensiva lungo tutto l’iter giudiziario.
Il suo profilo criminale risulta ancora indagato in merito ad altri omicidi e sparizioni, rimasti per ora senza un colpevole.
I reati contestati a Steve Wright vanno dall’omicidio all’occultamento di cadavere. Nonostante la professata innocenza, per l’accusa nessun dubbio: è lui lo strangolatore di Ipswich, incastrato dai campioni organici isolati sui corpi delle povere vittime.
Riconosciuto colpevole per tutti i capi d’imputazione il 21 febbraio, la Corte si esprime in favore di una pena detentiva all’ergastolo il giorno successivo, il 22 febbraio 2008.
Steve Wright: documentari, TV e possibili collegamenti
Si è ipotizzato che la figura di Steve Wright potesse essere collegata ad altre misteriose scomparse - nello specifico quella di Suzy Lamplugh, conosciuta quand'era chef sui traghetti e scomparsa nel nulla nel 1986, e di Vicky Glass, una tossicodipendente svanita nel 2000 - ma gli investigatori hanno sempre scartato queste teorie.
La BBC mandò in onda nel 2010 Five Daughters, una miniserie per la TV ispirata alle uccisioni di Ipswich con protagonisti Sarah Lancashire (Coronation Street) e Ian Hart (The Bridge).
Il 14 aprile 2011 debuttò al National Theatre's Cottesloe di Londra il musical London Road, un'opera ispirata a una serie di interviste agli abitanti della via di Ipswich dove Steve Wright aveva vissuto e alla loro vita dopo il suo arresto.
Nel 2015 venne prodotto un film omonimo ispirato al musical teatrale. Tra i protagonisti Olivia Colman (Broadchurch), Anita Dobson, e anche il famoso Tom Hardy.
|