Levi Bellfield, la storia del serial killer

Nome Completo: Levi Bellfield

Soprannome: Hammer Killer, Bus Stalker

Nato il: 17 maggio 1968

Morto il: in vita

Vittime Accertate: 2 (sospettato per circa altri 20 casi)

Modus Operandi: pedinava e aggrediva donne, appostandosi col suo furgoncino nei pressi delle fermate dell’autobus.


Levi Bellfield: La Condanna

Levi Bellfield è stato da poco giudicato colpevole di due omicidi e condannato al carcere a vita dal tribunale di Ipswich, in Inghilterra.
Le notizie che lo riguardano sono quindi ancora incomplete e la polizia continua a indagare a tutto campo su una ventina circa di altri casi insoluti che potrebbero riguardarlo.

Bellfield, un corpulento gestore di una ditta che si occupa di clamping e rimozione di automobili in divieto di parcheggio, ha un passato turbolento nel quale ricorre parecchie volte il crimine di tentato stupro: sfruttava spesso narcotici per tentare i noti date-rape, gli stupri in seguito a un appuntamento, ed è anche stato coinvolto in spaccio di droga.

Padre di ben 11 figli (!), l’uomo sfruttava la sua professione per rinnovare costantemente il suo parco macchine (in questo caso furgoncini) e predare l’area occidentale di Londra, appostandosi alle fermate degli autobus e assaltando donne e ragazze che scendevano da sole in orari “a rischio”.

Bellfield aveva un odio molto forte verso le donne, in particolare nei confronti delle bionde, e i due omicidi di cui è accusato sono molto cruenti.


Levi Bellfield: Gli Omicidi

Nel febbraio 2003 ha massacrato a morte colpendo ripetutamente con un martello la testa della povera Marsha McDonnell, 19 anni, a pochi metri dalla casa della ragazza, dopo averla seguita dal bus stop.

Poco tempo dopo, nell’agosto 2004 il mostro ha tentato di trascinare Amelie Delagrange, 22 anni, a bordo del suo furgoncino, sempre inseguendo la vittima dopo che era scesa dall’autobus e stava dirigendosi verso casa. Non riuscendo a rapirla, l'assassino seriale la uccise, usando di nuovo un oggetto contundente (probabilmente ancora un martello), con ripetuti colpi alla testa.

Sorte diversa è toccata a Kate Sheedy nel maggio del 2004: l’uomo la insegue con suo furgoncino, la ragazza (18 anni) se ne accorge e attraversa la strada per evitarlo, Bellfield sale allora sul mezzo e la travolge, tornando poi indietro per passarle ancora sopra. Ma Kate è riuscita a sopravvivere fornendo fondamentali testimonianze contro il serial killer.

Durante il processo la giuria non è riuscita a raggiungere un verdetto per altri due casi, un rapimento di una diciasettenne e il tentato omicidio di una parrucchiera, e la polizia sospetta fortemente dell’uomo per il rapimento e conseguente omicidio della piccola Milly Dowler, 13 anni.

Le autorità si aspettano che ora, con due condanne a vita assegnate all’uomo, molte vittime e testimoni si sentano sufficientemente al sicuro da poter fare un passo avanti e aiutare nelle indagini future riguardanti parecchi casi insoluti.


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