Robert Pickton, la storia del serial killer

Nome Completo: Robert William Pickton

Status: Processo in corso

Nato il: 24 ottobre 1949

Morto il: 31 maggio 2024

Vittime Accertate: 6

Vittime Presunte: 26+

Modus Operandi: Uccide prostitute e getta i loro corpi in pasto ai maiali.

Armi di preferenza: Coltello, corda, liquido antigelo, vari…

Ultimo aggiornamento del dossier: 20 settembre 2015



Quando la polizia irruppe nella fattoria di questo allevatore di maiali descritto da vicini e familiari come onesto, generoso, silenzioso e tranquillo, mai avrebbe potuto sospettare che una semplice perquisizione per possesso illegale di armi si sarebbe trasformata in una delle indagini più impegnative e costose della storia del Canada, che ora, a cinque anni di distanza, ha dato origine a un primo, lunghissimo processo al termine del quale ne inizieranno altri ancora.

Robert William Pickton è attualmente imputato di aver ucciso 6 prostitute, con altri 20 capi di imputazione per omicidio che lo attendono e il grave e fondato sospetto che sia responsabile della morte di ben 49 su 63 donne scomparse in un arco di tempo compreso fra il 1983 e il 2002.

Questi casi non avevano inizialmente destato l’interesse della polizia che ha cominciato ad attivarsi solo dopo la diretta richiesta d’aiuto da parte di un gruppo di prostitute, preoccupate per l’incremento delle sparizioni nei loro ranghi.


Robert Pickton: festini, illegalità, vittime

L’arresto di Robert William Pickton avviene comunque in maniera casuale, anche se questo serial killer aveva già avuto passati problemi con la legge, con una imputazione per tentato omicidio nei confronti di una ragazza, nel 1997, anche se il caso era stato archiviato frettolosamente in circostanze ancora poco chiare e in quella occasione la polizia, facendo un sopralluogo nella fattoria, non trovò nulla.

Anche il fratello ha avuto, nel corso del tempo, parecchi problemi con la polizia locale.
Nel corso dei decenni Pickton, insieme a suo fratello e sua sorella ha dato vita, accanto alla normale attività della fattoria, alla Piggy Palace Good Times Society, una società no-profit che, dietro una facciata di organizzazione di eventi per conto terzi, nascondeva in realtà una serie di festini orgiastici che si tenevano regolarmente in un edificio adiacente alla fattoria.

A questi party erano spesso presenti molte prostitute e ballerine di night club, provenienti in genere dal famigerato Downtown Eastside di Vancouver, probabilmente il sobborgo più disastrato dell’intero Canada: crimini violenti, droga, progressivo abbandono delle abitazioni dallo strato di popolazione in grado di trasferirsi altrove, impoverimento culturale ed economico, negozi che chiudono fin dagli anni ottanta...

Questo tipo di periferia è il terreno di caccia più adatto ai serial killer che predano le prostitute e le tossicodipendenti, vuoi per la facilità di cattura delle vittime vuoi per il generale clima di insofferenza/indifferenza e conseguente minimo sforzo da parte delle autorità.

Eppure persino l’indagine da principiante da parte di alcuni parenti delle vittime conduceva senza dubbi alla fattoria di Port Coquitlam, di proprietà di Robert William Pickton che insieme a ai suoi parenti aveva messo da parte un discreto gruzzolo fra i proventi della fattoria, la vendita di alcuni terreni (campi da golf e villette ora sorgono nei pressi della loro proprietà) e le attività correlate al Piggy Palace.
La polizia tiene d’occhio i due fratelli ma si preferisce indagare in altre direzioni, arrivando a sospettare che dietro queste sparizioni ci siano alcuni famosi serial killer quali il Green River Killer o Keith Hunter Jesperson o ancora Robert Yates.

I veri problemi per “Willy” Pickton cominciano proprio il 5 febbraio 2002 dopo che la polizia, durante la perquisizione in cerca delle armi illegale, si imbatte in prove schiaccianti che sembrano indicare nel tranquillo fattore il serial killer responsabile della morte di molte prostitute.
Possessi personali delle vittime, una rivoltella cui è collegato un vibratore e siringhe piene di uno strano fluido blu sono solo alcuni dei ritrovamenti anomali che spingono la polizia a compiere ulteriori accertamenti.


Robert Pickton: l'arresto

Il 22 febbraio Pickton viene arrestato per l’omicidio di Sereena Abotsway e Mona Wilson e da allora, aperto il vaso di Pandora, è un incessante susseguirsi di macabre scoperte.
Entro l’ottobre dello stesso anno Robert totalizza ben 15 capi d’imputazione per omicidio volontario e entro maggio 2005 il totale raggiunge la stratosferica quota di 27 vittime.

L’indagine è particolarmente complessa, è massiccio l’uso dell’analisi del DNA, i resti delle vittime sono difficili da scovare in mezzo al terreno paludoso della fattoria e ogni giorno che passa rende più arduo il lavoro degli specialisti.
L’intera area viene esplorata con attenzione e tutti gli edifici sono rasi al suolo per facilitare le indagini che fra impiego di macchinari, durata dei lavori e consulenze da parte di laboratori specializzati costeranno, alla fine della vicenda, più di 70 milioni di dollari canadesi ai contribuenti, somma alla quale bisognerà aggiungere anche il costo dei futuri processi (si è già oltrepassata quota 100 milioni).

Fra i particolari più scabrosi vi sono elementi quali il fatto che Pickton preferisse sbarazzarsi dei resti delle vittime dandoli in pasto ai maiali e che discutesse spesso con amici dei vari metodi di uccisione, dal semplice strangolamento al taglio della gola fino all’iniezione di liquido antigelo nelle vene delle tossicodipendenti.

Nonostante sia persino stato emesso un avviso alla popolazione locale riguardo il consumo di salsicce e salumi nella zona, non sembra esserci stato un reale pericolo per i cittadini in quanto Pickton si limitava a dar da mangiare la carne dei suoi maiali ad amici, vicini e frequentatori del Piggy Palace e a ogni modo il rischio di contrarre malattie in questo modo è comunque basso se non inesistente.

L’orrore per la comunità è totale e il caso, una volta avviata l’inesorabile macchina mediatica, raggiunge estrema notorietà in ogni angolo del mondo, guadagnandosi una ribalta e una fortissima attenzione da parte di enormi masse di curiosi.

Le cose si aggravano ancora di più per Robert Pickton quando la polizia gli mette in cella un agente federale travestito da detenuto e dopo poco il serial killer si sbottona con il suo nuovo amico, confidando il suo rammarico per aver ucciso solo 49 donne e, causa sua "sciatteria e goffaggine", non aver raggiunto la cifra tonda di 50 omicidi.
Grazie a intercettazione ambientale, queste dichiarazioni vengono portate come ulteriore prova in sede di processo.
Il tutto farebbe di “Willy” il serial killer più prolifico della storia del Canada.


Robert Pickton: il processo

Il processo si annuncia lungo e laborioso.
Iniziati a fine gennaio del 2006, i preliminari si chiudono con la formazione della giuria quasi un anno dopo: nel frattempo gli omicidi sono “scesi” da 27 a 26 (in un caso la vittima non è stata identificata e le prove sono meno consistenti) e si decide di procedere inizialmente solo per 6 casi, al fine di rendere più snello e meno costoso l’intero procedimento e assicurare il killer alla giustizia canadese che, lo ricordiamo, non prevede la pena di morte bensì l’ergastolo.

Per gli altri 20 casi si vedrà come procedere dopo l’esito del primo processo anche se, a quanto si mormora in alcuni ambienti, Pickton potrebbe non farcela a vedere la fine dell’iter processuale: reni e fegato non sono nelle migliori condizioni (forse la carne dei suoi maiali non era poi così digeribile…) e potrebbero tradire il proprietario durante la lunga attesa per la sentenza…

Ultimo particolare di dubbio gusto su una vicenda che sembra voler stabilire nuovi record nel macabro e nel morboso: qualcuno, poco tempo fa, ha tentato di vendere su eBay alcune zolle provenienti dalla fattoria del terrore, anche se il polverone immediatamente sollevato dai parenti delle vittime ha costretto all’immediato ritiro dell’asta.

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Capitoli: 1

Dossier scritto da:
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