Peter Nirsch, la storia del serial killer

Nome Completo: Peter Nirsch

Nato il: XVI secolo

Morto il: 18 settembre 1581

Vittime Presunte: oltre 500

Modus Operandi: aggrediva e uccideva aiutandosi con delle armi da taglio e prediligendo quando possibile donne incinte.

Ultimo aggiornamento del dossier: 7 luglio 2015


Peter Nirsch fu un serial killer tedesco che si rese responsabile, nel XVI secolo, di numerose centinaia di omicidi in una vasta area di territorio compresa tra l'attuale Germania e l'Austria.

Si tratta molto probabilmente del più prolifico assassino seriale tedesco mai esistito. Tra il 1575 e il 1581 uccise oltre 500 persone, tra le quali numerose donne incinte.


Peter Nirsch: la vita, la moglie, la magia nera

Nulla si sa della sua vita fino al 1580, quando si trasferì in Franconia (una regione tedesca che comprendeva alcune zone a nord della moderna Bavaria, alcune zone a sud dell'attuale Thuringia e una zona nordorientale della Baden-Württemberg).

Una volta stabilitosi in quella zona uccise sua moglie, originaria di Kitzingen nell'Ochsenfurtal e al tempo in stato molto avanzato di gravidanza, e ne profanò il corpo con modalità raccapriccianti: estrasse il feto (di cui era il padre!) dal ventre della donna, incise in profondità il corpo dell'esserino morto e ne strappò il cuore, cibandosene.

L'esperienza antropofaga gli piacque molto: la sua carriera da cannibale era appena cominciata.

Sua moglie non era la prima donna incinta che uccideva (e sventrava) per portarne alla luce il figlio da dilaniare. Aveva già ucciso (e parecchio) in passato, spostandosi continuamente alla ricerca di nuove vittime.

Nirsch, oltre alle "normali" pulsioni malate da serial killer, arrivò a perpetrare tali gesta mosso anche da credenze e convinzioni acquisite da rituali di magia nera, che praticava da tempo. È probabile credesse che tali rituali (uccidere una donna incinta a "sacrificarne" il figlio) lo potesse proteggere e gli portasse benessere.

Nella zona attorno al fiume Reno uccise circa 200 persone, tra cui nove donne incinte.

Nel Würtembergerlande ne uccise 123, poi si spostò nell'Ulm e nell'Augsburg e in seguito continuò a uccidere nell'area del Danubio.

Nel suo viaggio di morte giunse anche in Austria, dove uccise cinque donne incinte, e attorno alla zona di Praga e nella Boemia, dove uccise 140 persone, tra cui altre otto donne incinte.

Tornò poi in Germania, a Ratisbona, col desiderio di viaggiare fino a Norimberga. Sulla strada si fermò nella piccola cittadina di Neumarkt (a pochi chilometri da Norimberga) per passarvi solo qualche giorno: non poteva sospettare che in quel luogo avrebbe trovato la sua morte.


Peter Nirsch: la tortura, la confessione, la morte

A Neumarkt affittò una stanza in una locanda e passò due giorni a guardarsi attorno alla ricerca di prede da uccidere. Ormai i suoi demoni interiori erano inappagabili, letteralmente chiunque incrociasse il suo cammino rischiava di poter diventare la sua prossima vittima.

Decise poi di dedicarsi all'igiene personale e di recarsi ai bagni pubblici per lavarsi, lasciando in custodia al proprietario della taverna tutti i suoi averi, contenuti in una grande sacca.

Ai bagni pubblici la gente non faceva che parlare degli omicidi che stavano sconvolgendo la zona nelle ultime settimane. Nirsch, che si era effettivamente dato molto da fare recentemente, restò impassibile e in silenzio, lavandosi in tranquillità, come se niente fosse.

Ma non passò inosservato.

Soprattutto non passarono inosservate le molte cicatrici che aveva sul corpo (forse quanto rimasto di un'infanzia terribile, o l'eredità lasciatagli da qualche sua vittima che era riuscita a difendersi), e le due dita storte e accartocciate di una mano.

Uno dei presenti al bagno pubblico asserì di conoscere l'aspetto dell'assassino, citando "due dita storte, alcune vecchie cicatrice, una delle quali sulla mascella".

Così quando Peter Nirsch, che aveva una ben visibile cicatrice sulla mascella, abbandonò i bagni, due intraprendenti e curiosi uomini lo seguirono fino alla locanda. Lì, a forza, si fecero mostrare dal proprietario il contenuto della sacca del misterioso straniero: scoprirono così, tra oggetti e vestiti più o meno normali, anche diverse "cianfrusaglie" da rituali di magia.

Della cosa fu avvisato il sovrintendente della città, che fece arrestare Nirsch inviando otto soldati, scordandolo poi alla sua presenza legato a un carro di letame.

Gli uomini del sovrintendente cominciarono subito a interrogarlo, non lesinando in violenza per farlo confessare. A partire dal 16 settembre 1581 fu torturato per due giorni: gli vennero incise delle ferite ricoperte poi da olio bollente, il suo corpo fu ustionato in varie parti, gli vennero fratturate le gambe e le braccia.

Nirsch confessò quindi tutti i suoi crimini, cominciando dalle uccisioni commesse a partire da 6 anni prima, nel 1575: venne infine ritenuto colpevole di 520 omicidi e condannato a morte.

Il 18 settembre 1581 venne ucciso e il suo cadavere fatto a pezzi. I suoi resti furono appesi a pali sulla strada per la città.


Fonti:
Historische Serienmörder Volume 1, di Michael Kirchschlager (2007, ISBN 978-3-934277-13-7)
https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_assassini_seriali_per_numero_di_vittime
https://www.historische-serienmoerder.de/index.php?id=serienmoerder&mid=21
https://www.medievalarchives.com/2010/11/09/purification-through-pain-a-fresh-look-at-torture-in-the-middle-ages/

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Dossier scritto da:
Alessio Valsecchi

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