Ted Bundy (pagina 4)

Bundy: Il Colorado

Gli omicidi si interruppero per quattro mesi.
Ripresero in Colorado, dove almeno quattro giovani donne scomparvero misteriosamente tra il gennaio e l'aprile del 1975. Una di esse fu ritrovata morta a poche miglia da dove era sparita. Era stata violentata e percossa.

Nello stato di Washington l'investigatore Bob Keppel lanciò una massiccia perquisizione nel secondo maggiore luogo di scarico di rifiuti dello stato: l'area Taylor Mountains. Ancora prima che fosse terminata, i teschi rotti di quattro delle ragazze scomparse erano già stati ritrovati. Uno di essi era stato trasportato fin lì dall'Oregon. Non furono rinvenuti altri resti.
Le Taylor Mountains divennero ufficialmente il luogo di sepoltura delle vittime dell'assassino.

La task force di Washington stilò una lista di venticinque sospettati e focalizzò le indagini su di essi. Bundy non faceva parte di questa rosa, ma la buona sorte intervenne per aiutare gli investigatori il 16 agosto del 1975.


Ted Bundy: Il primo arresto

Quel giorno, l'ufficiale della stradale dello stato dello Utah Bob Haywood (per coincidenza fratello del detective Pete Haywood di Salt Lake City coinvolto nelle indagini degli omicidi compiuti nello Utah) notò un maggiolino Volkswagen di colore chiaro nei dintorni di Granger, Utah. Conoscendo tutti i veicoli e le persone che abitavano nella sua zona, Haywood accese le luci per fermare l'automobile, ma essa schizzò via ad alta velocità saltando un paio di semafori rossi prima di accostare.

L'ufficiale Haywood chiese i documenti e il guidatore si presentò come Ted Bundy. L'agente fu subito insospettito dal fatto che mancasse il sedile del passeggero.

Ted Bundy, foto all'arresto nel 1975


Bundy fu fermato per non aver accostato e essere fuggito. La sua auto fu perquisita e, tra le altre cose, fu trovata una spranga, un passamontagna, un rompighiaccio e un paio di manette.

Appena dopo il suo arresto, gli investigatori di Salt Lake cominciarono a collegare Bundy all'aggressione di Carol De Ronch. Lo accusarono di possesso di attrezzi da scasso il 21 agosto e perquisirono il suo appartamento, senza trovare nulla di incriminante. Una foto di Bundy fu mostrata a Carol De Ronch, senza però che lei potesse identificarlo come suo assalitore: al momento dell'aggressione Ted era travestito. Al contrario, l'insegnante Raelynn Shepard lo riconobbe come l'uomo che aveva cercato di spingerla nel parcheggio prima della sparizione di Debbie Kent.

Fu sufficiente per mettere Bundy sotto sorveglianza e sotto indagine. Presto fu arrestato e accusato dell'aggressione di Carol De Ronch.

Alcuni capelli trovati nella sua auto furono identificati come appartenenti ad alcune delle ragazze scomparse. Anche Meg Anders, che per sei anni aveva frequentato Ted, raccontò agli investigatori particolari interessanti sulle abitudini notturne di Bundy, le sue rozze pratiche sessuali e sul fatto che l'aveva visto in possesso di grucce, stucco per gesso e baffi finti.

Le prove erano singolarmente circostanziali, ma messe tutte insieme formavano un quadro molto potente.

Clicca per leggere la newsletter ABISSO

Capitoli: 1 2 3 4 5 6 7

Dossier scritto da:

La copertina del libro Per chi è la notte (Storie dal NeroPremio)
ABISSO è la newsletter di La Tela Nera
La copertina del libro Figlio del tuono (Storie dal NeroPremio)
La storia del serial killer Andrei Chikatilo

La storia del serial killer Robert Berdella

La storia della serial killer Leonarda Cianciulli

La storia del serial killer Jeffrey Dahmer

La storia del serial killer Ted Bundy

La storia del serial killer Charles Manson

La storia del serial killer Albert Fish

La storia del serial killer Ed Gein

La storia del serial killer Aileen Wuornos

La storia del serial killer Richard Ramirez

Disclaimer e Diritti | Recapiti e Contatti | Questo sito usa i cookie: consulta le nostre privacy policy e cookie policy