H.H. Holmes (pagina 2)

H.H. Holmes: il Castello degli Orrori

Il Castello Holmes, come fu chiamato, era tutto un susseguirsi di stanze e passaggi segreti. Vi erano perfino un forno crematorioe camere a gas, isolate acusticamente, dotate di "occhi magici" dai quali il sedicente dottore, eccitandosi, spiava l’agonia delle sue vittime. Ancora in vita o da morte, conduceva su di loro atroci esperimenti con sofisticatissime attrezzature chirurgiche, cercando, per esempio, un modo per allungare le ossa.

Neanche da morte trovavano pace: quando i cadaveri non erano gettati in cantina nella fossa piena d’acido o nel forno crematorio, i loro scheletri venivano venduti e finivano in esposizione nelle Università di Medicina.

Nel 1890 H.H. Holmes, tramite un annuncio sui giornali, reclutò un nuovo socio che avrebbe dovuto aiutarlo nella gestione degli affari, Ned Conner. Ben presto trovò più interessante la compagnia della sua bellissima moglie, Julia Smythe.

H.H. Holmes: storie di letto

La signora Conner invitò a vivere a Chicago la sorella diciottenne, Gertie, alla quale ben presto Holmes rivelò l’intenzione di sposarla dopo aver divorziato, ottenendo solo che la ragazza fosse rispedita a casa dei suoi. Il sedicente dottore tornò allora a corteggiare Julia, stavolta con successo.
Solo quando la donna rimase incinta, Ned Conner chiese il divorzio.

Proprio quando poteva avere Julia tutta per sé, Holmes se ne disamorò.
Le disse che avrebbe divorziato da Myrta per sposarla a patto che accettasse di abortire, offrendosi di eseguire personalmente l’operazione.

Durante la Vigilia di Natale del 1891 la narcotizzò e la uccise, affidò poi il suo cadavere a Charles M. Chappell, dotato di un’insolita abilità nell'articolare gli scheletri destinati a essere esposti presso rinomate scuole di medicina. Quello di Julia finì all’Hahnemann Medical College.

H.H. Holmes: amanti scomparse, soldi in entrata

La signora Chappell non fu l’unica amante di Holmes a scomparire tragicamente.
Durante l’estate del 1891 Benjamin Pitezel, mentre si trovava in un sanatorio per alcolizzati a Dwight (Illinois), aveva conosciuto una graziosa stenografa, Emeline Cigrand. La ragazza su suo invito fu assunta da Holmes, che se ne invaghì. La conquistò con gioielli, galanterie di ogni tipo e la solita promessa che l’avrebbe sposata una volta ottenuto il solito divorzio da Myrta.

Nelle lettere che scriveva a casa, le chiese di chiamarlo con il nome di Robert E. Phelps, perciò nessuno la cercò al Castello, dove morì soffocata. Il suo amante la richiuse con una scusa dentro una camera blindata e si masturbò mentre l’ascoltava urlare ed esalare gli ultimi respiri. Anche il suo scheletro passò per le abili mani di Chappell e fu venduto alla La Salle Medical School.

Simile sorte capitò alla bella e ingenua diciassettenne Jennie Thompson, i cui resti scarnificati finirono alla University of Illinois Medical School.

Non andò meglio a un'altra dipendente di Castello Holmes, che morì in una camera a gas insieme alla sorella e alla figlia che aveva avuto da Pat Quinlan, un collega sposato che non voleva raccontasse della loro relazione alla moglie. I medici che comprarono le loro spoglie, furono particolarmente felici di essersi procurato lo scheletro di un bambino.

Furono molte le donne che, lavorando per Holmes, lo arricchirono scomparendo prematuramente: l’uomo, che spesso diventava loro amante prima di ucciderle, pretendeva infatti che le sue dipendenti stipulassero a suo nome una polizza assicurativa di 5.000 dollari.
Se poi riusciva a guadagnare anche vendendo il loro scheletro, era ancora più felice di averle assunte. E spedite senza rimorsi al Creatore.

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