Peter Sutcliffe (pagina 4)

Peter Sutcliffe: il 1980

Nel 1980, con l'arrivo dei computer, la polizia ha l'occasione di mettere insieme tutti gli indizi raccolti negli anni, compresa la continua segnalazione della targa del killer e della sua auto bianca. Ma inserire tutti i dati ed elaborarli non è semplice come sembra.

Intanto Peter conferma che la sua attenzione non è più rivolta solo alle prostitute, collezionando ben quattro attacchi in quell'anno, tutti ai danni di donne comuni, due dei quali si trasformano in omicidi.

Marguerite Walls un'impiegata statale viene uccisa il 20 agosto 1980, non con il solito martello ma strangolata. Peter in quest'occasione non aveva con sé né coltello né cacciavite.

Upadhya Bandara, dottoressa di Singapore, viene aggredita il 24 settembre 1980, ma Peter deve scappare perché viene sorpreso da un passante.

Theresa Sykes, è colpita una sera di novembre, ma il suo ragazzo riesce a intervenire, costringendo alla fuga Peter. La ragazza viene soccorsa in fin di vita.

Jacqueline Hill, una studentessa, non è così fortunata quanto Theresa. A pochi passi da casa sua, viene colpita alla nuca da una martellata. Peter l'aveva seguita, eccitato dalla bellezza della ragazza, lasciando a metà la cena che stava consumando al ristorante. L'aveva scorta quando Jacqueline era passata davanti alla vetrina. La ragazza tramortita viene trascinata in mezzo ai cespugli del quartiere, dove viene finita a pugnalata. Peter, non sopportando lo sguardo di Jacqueline, infierisce anche su un occhio.

Peter Sutcliffe: l'arresto

Peter Sutcliffe, serial killer inglesePeter decide all'inizio del 1981 di tornare a occuparsi della sua prima ossessione, rivolgendosi di nuovo alle prostitute. Questa scelta gli costerà cara.

Il cerchio intorno allo Squartatore dello Yorkshire si sta stringendo.
Un amico di Peter, Trevor, nutre da anni sospetti su di lui. Fin dal 1969, quando una sera Peter arrivò al pub affermando di "aver fracassato con una pietra la testa di una vecchia vacca". Trevor si reca alla polizia suggerendo di indagare su Peter e fare dei controlli.

Il 2 Gennaio 1981 Sutcliffe carica Olivia Reivers per appartarsi in auto. L'uomo non riesca nemmeno questa volta ad avere un'erezione e pensa di passare subito ai fatti. Quando sta per estrarre il martello, un auto della polizia si avvicina per un controllo.

L'agente porterà Peter e la prostituta in centrale, nonostante lei affermi di essere la sua fidanzata.
Ad aggravare la loro posizione, emerge dai database dell'ufficio che la targa dell'auto su cui si trovavano è rubata.

Peter si giustifica dicendo che la sostituiva per non far sapere a sua moglie che andava a prostitute. Questa scusa viene creduta.

Mentre sta per essere rilasciato, l'agente che lo ha arrestato ricorda di aver sentito un rumore metallico poco prima che l'uomo scendesse dall'auto. Peter aveva nascosto il martello e il coltello, ma non abbastanza in fretta perché l'agente non sentisse il suono che lo avrebbe tradito.

Tornati sul luogo, gli agenti trovano gli arnesi di morte. Ormai le prove contro di lui sono schiaccianti.

Messo sotto pressione, infine confessa di essere lui lo Squartatore dello Yorkshire. Dapprima cerca di ricorrere persino all'infermità mentale, adducendo a voci divine che gli comandavano di uccidere tutte le prostitute, versione che portò anche durante il processo che comincia il 5 gennaio 1981.

Non serve a molto, visto che il 22 maggio 1981 viene riconosciuto sano di mente e condannato all'ergastolo per 13 omicidi.

Peter Sutcliffe: il carcere

Peter Sutcliffe, dopo l'aggressione in prigioneIn carcere Peter, non si mostra affatto pentito, e il suo carattere violento gli crea molte inimicizie. Il 10 Marzo del 1997, litiga con un detenuto, James Costello, che lo colpisce agli occhi con una lama. I medici lo soccorrono prontamente, ma riescono a salvargliene solo uno.
Questo non serve a cambiare il suo atteggiamento, costandogli l'ipotesi di rilascio in libertà vigilata.

La condotta violenta tenuta da Peter Sutcliffe in carcere farà confermare il fermo nel maggio 2011, con il carcere a vita e nessun ulteriore appello. I tre giudici della Corte Suprema di Manchester, presenti hanno negato la possibilità a Peter affermando che "Questa, proporzionata ai crimini commessi, è sola pena disponibile".

Una ricerca del Daily Mirror ha stabilito che tuttora riceva più posta lui di tutti gli altri 500 detenuti del carcere in cui è rinchiuso. Riceve ogni giorno lettere di ammiratrici, a cui risponde con fotografie autografate e lunghe missive.

Una fonte del penitenziario ha riferito inoltre, sempre al Daily Mirror, che la maggior parte delle lettere che riceve, provengono da donne attratte da lui. Vere e proprie ammiratrici che però vengono ritenute malate mentali o alla ricerca di emozioni forti.

Anche in questo caso lo sdegno dell'opinione pubblica è enorme, di fronte all'ammirazione di donne per un uomo che ha macellato ben 13 rappresentanti del sesso femminile.


Fonti:
http://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Sutcliffe
http://elvezio-sciallis.blogspot.com/2010/03/peter-sutcliffe-lo-yorkshire-ripper.html
http://www.execulink.com/~kbrannen/
http://www.occhirossi.it/biografie/PeterSutcliffe.htm
Andrea G. Pinketts, L'enciclopedia dei Serial Killer Vol. 4 (Flamingo Edizioni)

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