Robert Berdella (pagina 3)

Bob Berdella: 1985, continua la mattanza

Il 10 aprile 1985 Bob invita un suo "amico", Robert Sheldon, a stare in casa sua per un paio di giorni.
Le intenzioni di Berdella sono predatorie: vuole drogare il ragazzo e usarlo come "schiavo del sesso" a volontà. E così infatti avviene: stordito e stonato dalle droghe, Sheldon è un mero burattino nelle vogliose mani del paffuto trentaseienne Berdella.

Il giorno dopo però Sheldon lamenta malesseri a causa delle droghe e Bob decide di portarlo da un dottore per delle cure.

Tornati insieme a casa il 12 aprile, Robert Berdella deve infine decidere cosa fare del suo amico. Lasciarlo andare o "tenerlo"?
Sheldon però si ubriaca e resta e non è in grado di andarsene sulle proprie gambe: per Bob è un segno.

L'amichetto viene drogato e successivamente legato e imbavagliato. Poi subirà violenze e sodomia per oltre tre giorni.

Il 15 aprile 1985 un operaio edile si presenterà al 4315 di Charlotte Street: Berdella aveva precedentemente concordato con lui alcuni piccoli lavori sul tetto di casa.
Per evitare che eventuali rumori o lamenti prodotti da Sheldon possano essere uditi dall'operaio, Berdella non esita a soffocarlo con un sacchetti di plastica, uccidendolo.

In seguito, secondo un modus operandi che andava affinandosi, dissanguerà il cadavere di Sheldon all'interno della propria vasca da bagno e lo farà in pezzi da gettare nella spazzatura all'interno di sacchetti neri.

Dell'amichetto si terrà però un ricordino: la testa, che seppellirà nel giardino dietro casa.

Tutto quanto fatto viene naturalmente annotato all'interno del prezioso diario dell'assassino.

Nel corso del 1985 altri due sventurati subiranno la stessa macabra sorte.
Mark Wallace, che in passato lo aveva aiutato in alcuni lavori di giardinaggio, viene invitato a casa di Berdella il 22 giugno, finendo poi con l'essere violentato, torturato e ucciso il giorno dopo. James Ferris, rimorchiato in un bar gay, sarà invece stuprato, torturato e soffocato tra il 26 e il 27 di settembre.

I cadaveri saranno tutti fatti sparire con la usuale "tecnica Berdella": dissanguati in vasca da bagno, smembrati, nascosti all'interno di sacchetti della spazzatura e gettati in discarica.

Una foto del serial killer Robert Berdella, il Macellaio di Kansas City

Robert Berdella: 1986-1987, il piacere si prolunga

Dopo aver ucciso ben 3 persone nel 1985, Berdella cambia strategia nei due anni successivi: farà sua una sola vittima all'anno, ma prolungherà il "periodo di gioco" con ognuna di esse per molto tempo. Non sarà più questione di ore o pochi giorni, ma di settimane.

Il 17 giugno 1986 Bob incontra nuovamente un marchettaro che da tempo conosceva, Todd Stoops. Stabilito che il ragazzo sarà il suo nuovo "toy boy" del periodo, lo invita a casa e se lo lavoro col solito e collaudato rito: droga e calmanti per il controllo, catene, bavaglio e legacci per la sottomissione.

E poi indicibili violenze e torture. Per ore, giorni, settimane.

Il calvario di Stoops si conclude con episodi di fist fucking particolarmente traumatici che gli provocano la lacerazione dell'ano e conseguente setticemia. Berdella tenta gestire e risolvere la situazione con iniezioni di antibiotici per cani miste a sgorganti e liquidi vari, ma senza successo.

Il 5 giugno 1987 Berdella invita a casa sua Larry Pearson, una vecchia conoscenza appena uscita di prigione. Pearson, chiaramente in difficoltà dopo il rilascio, accetta volentieri.
A partire dal 23 giugno sarà prima drogato e poi torturato per sei settimane nella cantina della "casa degli orrori" di Berdella.

Il 5 agosto 1987 qualcosa sfugge al controllo di Berdella, che viene morso con forza al pene da Pearson. La ferita è così grave che Robert è costretto ad andare all'ospedale per farsi medicare. Una volta lì viene prima soccorso e poi invitato a farsi ricoverare per un veloce intervento. Accetta l'invito, ma prima torna a casa sua.

Una volta nella sua cantina prende un sacchetto di plastica e lo usa per soffocare Pearson, ancora immobilizzato a un letto. Lascia poi il cadavere così comè e torna in ospedale a farsi operare.

Due giorni dopo, il 7 agosto, rientra a casa e si libera del cadavere usando l'affidabile "tecnica Berdella".
Conserva però per sè la testa di Pearson, che seppellisce nel giardino dietro casa in sostituzione di quella di Robert Sheldon, che giaceva lì da oltre due anni.

Il teschio di Sheldon, insieme a una piccola sacca con i denti dell'ex prostituto, finisce in bella mostra nella camera da letto di Berdella.

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